25 aprile. Per la pace e per la libertà è sempre tempo di resistenza
Le celebrazioni a Carpi. Il presidente Mattarella a Genova nel ricordo di Sandro Pertini e di Papa Francesco,
Carpi ha celebrato il 25 aprile all’insegna della pace, nel ricordo dei martiri che sacrificarono la vita per restituire all’Italia la libertà e la democrazia. Fin dalla mattina al Campo di Fossoli ha preso il via l’intenso programma di iniziative realizzato per accompagnare le celebrazioni ufficiali iniziate al Cimitero urbano con un omaggio al sacrario dei caduti nella cripta della chiesa, alla presenza di tutte le autorità civili, guidate dal sindaco Riccardo Righi, e militari e una nutrita delegazione di rappresentanti di tutte le forze politiche cittadine. Successivamente il corteo si è avviato verso piazza Garibaldi qui è stato preceduto da una lunghissima bandiera arcobaleno realizzata con il supporto della comunità cinese di Carpi. L’omaggio al martire Odoardo Focherini, davanti alla targa rinnovata presente in corso Alberto Pio nella casa natale, con la preghiera del vicario generale mons. Gildo Manicardi. Infine il corteo ha raggiunto piazza Martiri dove si sono svolti i discorsi ufficiali non prima di aver ascoltato l’esibizione dell’orchestra della scuola A. Pio con il coro delle scuole elementari Verdi. La lunga bandiera arcobaleno è stata issata sul Torrione degli Spagnoli a ricordare a tutti l’urgenza dell’impegno per la pace.
Il presidente Sergio Mattarella a Genova
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto nel corso della celebrazione nazionale del 25 aprile che si è svolta a Genova. Qui ha pronunciato un discorso come sempre molto documentato sul contributo della società civile alla lotta di liberazione dal nazifascismo. Nel testo il ricordo di Sandro Pertini, settimo Presidente della nostra Repubblica, con un forte appello alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica del paese: “Oggi, nella sua regione, ne vogliamo onorare la memoria. La sua figura induce a ricordare che la partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. È l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà. Da questi principi fondativi viene un appello: non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità. Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà”.
Inevitabile il riferimento alla pace come obbiettivo della resistenza ma che oggi è violata in Europa e in tante parti del mondo. Una realtà quella dei conflitti che induce ad individuarne le cause come insegna la lezione di Papa Francesco. “Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri. È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco. Nella sua ‘Fratelli tutti’, ci ha esortato a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ‘ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte… Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti’. Ecco perché – ha concluso il presidente Mattarella – è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata”.