Profondo cordoglio per la scomparsa del professor Paolo Trionfini
Profondo cordoglio ha suscitato la notizia della prematura scomparsa del professor Paolo Trionfini, fra i più importanti studiosi del cattolicesimo italiano contemporaneo. Il messaggio di cordoglio della Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica
Profondo cordoglio ha suscitato la notizia della prematura scomparsa del professor Paolo Trionfini, fra i più importanti studiosi del cattolicesimo italiano contemporaneo. Nato a Mirandola (Modena) nel 1967, ha conseguito la maturità classica e si è laureato con lode in Scienze politiche all’Università Cattolica di Milano nel 1992. Nel 2005 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia del movimento sindacale presso l’Università degli studi di Teramo. La tesi ha vinto il premio “Achille Taverna”. Oltre alla sua brillante carriera accademica come docente di Storia contemporanea presso l’Università di Parma, Trionfini ha ricoperto numerosi incarichi di rilievo: membro dell’assemblea della Fondazione Gorrieri per gli studi sociali, vicepresidente nazionale del Settore Adulti dell’Azione Cattolica italiana dal 2008 al 2014 e presidente dell’Azione Cattolica di Carpi dal 2002 al 2008. E’ stato inoltre membro del Direttivo del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari e componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Fossoli. Di particolare importanza il suo ruolo come direttore dell’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, dove ha contribuito in modo determinante alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale del movimento cattolico italiano.
Il Direttore e la Redazione di Notizie, con memoria grata per quanto il professor Trionfini ha donato nel servizio e nello studio alla Chiesa di Carpi, si uniscono alla preghiera per accompagnarlo all’incontro con il Padre e partecipano al dolore di tutti i familiari.
Pubblichiamo di seguito il messaggio di cordoglio della Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica.
Paolo Trionfini è tornato alla casa del Padre. Lasciandoci sgomenti. Con gli occhi ricolmi di lacrime e un vuoto profondo nel cuore di ciascuno di noi, che l’abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto e gli vogliamo bene. Paolo ha un posto speciale certamente nel cuore di tutta l’Azione Cattolica e, ne siamo certi, nella più ampia comunità ecclesiale e culturale del nostro Paese.
Direttore dell’Isacem, l’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia “Paolo VI”, e già vicepresidente nazionale dell’Ac, Paolo è stato prima di tutto un uomo della Chiesa, un laico credente, un testimone coerente e appassionato del Vangelo nella storia.
Studioso rigoroso e appassionato, mite e delicato nelle relazioni quotidiane, lucido e coraggioso nella determinazione degli orientamenti e delle scelte associative.
L’Azione cattolica è stata la sua casa, la sua scuola, la sua missione. Fin da giovane ha trovato in essa un luogo di formazione integrale: spirituale, culturale e civile. Con naturalezza ha fatto proprio lo stile dell’Ac, quello del “camminare insieme”, coltivando un amore concreto per l’associazione e un instancabile desiderio di servire il bene comune. Non a caso, ha ricoperto con dedizione ruoli di responsabilità nei diversi livelli associativi, fino alla vicepresidenza nazionale del Settore Adulti, vissuta con grande umiltà, lucidità e spirito di servizio.
Studioso raffinato, ha saputo raccontare la storia del cattolicesimo italiano con uno sguardo competente e coinvolto, con la passione di chi sa che custodire la memoria è un modo per amare il futuro. Nell’Isacem ha portato avanti un lavoro prezioso, lasciando un’eredità intellettuale e spirituale che continuerà a parlare a lungo. Si è speso perché la cultura e la custodia della memoria divenissero ordinarie prassi nella vita delle associazioni, ha sostenuto con dedizione quotidiana la promozione della vita associativa attraverso la formazione e la ricerca storica.
La sua morte giunge in un momento particolarmente denso di significato per la Chiesa, segnato dalla scomparsa di papa Francesco. Due storie diverse, due vite al servizio del Vangelo, ma unite da un comune amore per la Chiesa dei poveri, per una fede incarnata nella realtà, per un laicato protagonista nella costruzione del Regno. Paolo ha profondamente amato e stimato Papa Francesco, riconoscendo nella sua parola profetica una conferma di ciò che l’Azione cattolica ha sempre cercato di vivere: la prossimità, la misericordia, l’impegno nella storia.
Nel dolore del distacco, ci stringiamo con affetto alla sua famiglia, ai colleghi dell’Università di Parma dove insegnava, agli amici e a tutta la comunità associativa.
Rendiamo grazie al Signore per il dono che Paolo è stato: per la sua fede sobria e profonda, per la sua cultura viva e condivisa, per la sua amicizia sempre discreta e leale. E, nella speranza cristiana, lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre, certi che continuerà a camminare accanto a noi, in quella comunione dei santi che unisce la terra al cielo.
La Presidenza nazionale Ac