“Questa è un’altra storia”, la Liberazione della “Gen Z”
Online su Web Radio Loris, la prima puntata del podcast di Radiomacello realizzato con studenti e studentesse di quinta delle scuole Fanti, Meucci, Da Vinci e Vallauri
Si parte dalla festa della Liberazione dal nazifascismo e si arriva a che cosa significa per un ventenne di oggi la parola “liberazione”. A raccontare la Liberazione vista dalla “Gen Z” è il podcast “Questa è un’altra storia” che raccoglie una ventina di interviste ad altrettanti studenti e studentesse di quinta delle scuole Fanti, Meucci, Da Vinci, Vallauri prodotto da Radiomacello per l’80° anniversario della Liberazione e on line su Web Radio Loris (https://www.webradioloris.it/). La prima puntata è stata pubblicata martedì 22 aprile, giorno della Liberazione di Carpi, la seconda e la terza vanno on line mercoledì 23 e giovedì 24 aprile; per accedere è sufficiente cliccare sul pulsante “80 volte liberazione” che si trova in home page.
Il podcast è un’iniziativa del Servizio Giovani e sport del Comune di Carpi, in collaborazione con Csv Terre Estensi e Ushac, e si inserisce nel cartellone di iniziative ed eventi che nascono dal Comitato per la memoria del Comune di Carpi. Il format è semplice: ai ragazzi è stato chiesto cosa significhi per loro la parola Liberazione, che senso ha questa festa nazionale ma anche se nella loro famiglia qualcuno ha dovuto combattere contro qualche forma di oppressione e cosa significa “liberazione” per loro, nel loro quotidiano: una parola che spesso, nelle risposte, assume il significato di essere liberi dai pregiudizi o dai limiti che ci si impone anche da soli, oppure essere liberi di essere quello che si vuole. Ai giovani che hanno voluto condividere una parte del loro vissuto, spesso molto personale e legato a ricordi familiari, è stato consegnato, grazie al sostegno del Csv Terre Estensi, un buono da 25 euro da utilizzare nelle librerie Fenice e Mondadori di Carpi. “Questa è un’altra storia” è ideato e condotto da Andrea Moretti, con Federico Artioli, Lorenzo Prezioso e Rita Andreoli.