Il risveglio religioso frutto dello Spirito Santo e di una nuova coscienza
In punta di spillo, una rubrica di Bruno Fasani
Per avere alcune notizie ormai bisogna andarle a cercare nella stampa di nicchia. Non è una novità che giornali e, soprattutto, televisione (di Stato e privata) si nutrono ormai a tempo pieno di cronaca nera. Dalla mattina alla sera, tutto uno sfruculiare tra delitti e femminicidi, trasformando i salotti televisivi in aule di tribunale dove investigatori della chiacchiera danno la stura alla morbosità che sprigiona l’attrazione per il macabro. Pipate di incenso alla morte, come ultima frontiera di una cultura senza ideali.
Ecco perché cercare qualche volta vale la pena. Da tempo abbiamo notizie di singolari fenomeni di risveglio religioso cristiano. A cominciare dalla Svezia, Paese un tempo celebrato per le bionde vichinghe, non meno che per lo stato sociale che veniva additato come una sorta di nuovo paradiso terrestre. Illusione che non è durata a lungo, come ci raccontano gli esperti del post umano e del post moderno. Oggi ci si sta rendendo conto che il freddo di quelle terre non è soltanto figlio della latitudine, ma anche del gelo di anima di una società che aveva messo la tecnica e l’organizzazione al posto di Dio. Da qui il fenomeno di una continua crescita, si parla di un vero e proprio boom, delle conversioni al cristianesimo. Un vescovo svedese parla di reazione al secolarismo, quello che ha estromesso la dimensione spirituale e religiosa dalla vita, oggi percepito come tradimento, che rende le creature delle belle auto, dalla carrozzeria fiammante, ma senza motore.
La seconda notizia ci viene dalla Gran Bretagna. Era dal 1533, anno in cui re Enrico VIII si separò da Roma diventando il primo capo della Chiesa anglicana, che i cattolici erano esigua minoranza da quelle parti. Lo scorso anno, per la prima volta nella storia, si è verificato il sorpasso di questi ultimi rispetto agli anglicani di re Carlo III. Non che la cosa ci rallegri in termini di competizione. Il mondo ha bisogno di cristiani credibili più che di squadre per cui tifare. Caso mai la notizia si presta a due considerazioni. La prima riguarda la tenuta del fenomeno religioso. La seconda porta a valutare cosa di particolarmente attraente del mondo cattolico stia affascinando una parte della popolazione, fino a decidere di scegliere di stare col Papa piuttosto che con il re.
La notizia più clamorosa ci viene comunque dalla laicissima Francia, quella che nel 2005 si oppose con tutta la forza possibile perché non venissero citate le radici cristiane nella Costituzione dell’Europa. Ebbene, come non avveniva da anni, quest’anno durante la veglia pasquale hanno chiesto d’essere battezzati più di 10 mila adulti e oltre settemila adolescenti. Numeri che potrebbero risultare poco più che insignificanti ad una lettura superficiale, ma che raccontano invece un fenomeno in continua crescita. Più del doppio rispetto agli anni passati, con un trend in fermento. Incontro con persone o gruppi di cristiani credibili. Incontro con la parola di Dio e volontà di portare un contributo di valore alla società, sono queste le motivazioni che spiegano il fenomeno. Così dicono gli interessati.
E se tutto questo non fosse invece il frutto dello Spirito che non smette di rincorrere i figli di Dio persi nelle tristezze delle loro idolatrie?