Benedizioni nelle aziende, un dialogo sincero
Il tradizionale rito delle benedizioni nelle realtà del territorio da parte di monsignor Manicardi, in occasione della Pasqua
di Maria Silvia Cabri
La visita del vicario generale della Diocesi, monsignor Ermenegildo Manicardi, al mondo del lavoro, in occasione della Pasqua: un appuntamento consolidato e ormai tradizionale. L’atmosfera che accompagna questo evento è sempre la stessa, carica di attesa, calore e riconoscenza. “Sono belle occasioni di incontro – afferma monsignor Manicardi -. In questi anni, mi pare di poter constatare come sia cresciuta un’amicizia e anche una certa adesione allo ‘stile’ che ci siamo dati e che consiste in un dialogo sulla festività, partendo da un quadro della storia dell’arte inerente al Natale con la nascita di Gesù o alla Pasqua con la resurrezione. Con la descrizione dell’opera, si affronta anche la teologia soggiacente, per poi terminare l’incontro con la benedizione”. “Quest’anno – prosegue il vicario generale – abbiamo optato per una decisione ‘coraggiosa’: dopo avere scelto opere che ci sono a Carpi e poi classiche, come quelle del Beato Angelico, Giotto, Piero della Francesca, per Natale scorso e per questa Pasqua abbiamo usato le opere di un autore francese, Arcabas, che ha realizzato interessanti opere d’arte religiosa che sono in varie chiese”. Per la Pasqua, è stato scelta “non la classica rappresentazione del Signore che esce dalla tomba, ma una simbolizzazione molto forte dell’arrivo delle donne al sepolcro. Questo consente di affermare che la resurrezione di Gesù non è il ritorno a questa vita, ma è l’ingresso di Gesù ‘uomo’, il figlio della Vergine Maria, col suo corpo, nella realtà di Dio, che è una realtà senza spazio e senza tempo. Dunque, la resurrezione di Gesù è raggiungibile non tanto con gli occhi, ma con gli occhi del cuore”. “Personalmente – aggiunge Marco Montagnini, coadiutore di monsignor Manicardi nelle benedizioni alle aziende ho notato che c’è una certa attenzione e accoglienza, che va oltre l’essere o meno credenti”. Un appuntamento atteso, “una relazione che si è creata e consolidata negli anni”, conclude il vicario generale.