Cooperativa Malavasi, incontro “A ottant’anni dalla Liberazione”
Lunedì 14 aprile, alle 20.45, presso la sede in via Carducci 6 a Concordia sulla Secchia, la Cooperativa Culturale Gioacchino Malavasi organizza l’incontro pubblico dal titolo “A ottant’anni dalla Liberazione. Il contributo dell’antifascismo di ispirazione cristiana. La lezione del Movimento Guelfo del concordiese Gioacchino Malavasi”
Lunedì 14 aprile, alle 20.45, presso la sede in via Carducci 6 a Concordia sulla Secchia, la Cooperativa Culturale Gioacchino Malavasi organizza l’incontro pubblico dal titolo “A ottant’anni dalla Liberazione. Il contributo dell’antifascismo di ispirazione cristiana. La lezione del Movimento Guelfo del concordiese Gioacchino Malavasi”. Interverranno Paolo Seghedoni, vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Acocella, rettore dell’Università Giustino Fortuno, Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Persona e Comunità, Mariapia Garavaglia, già ministra della Sanità, già presidente della Croce Rossa Italiana ed attualmente presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani di ispirazione cristiana. Introdurrà l’incontro Paolo Negro, presidente della Cooperativa culturale Gioacchino Malavasi.
L’iniziativa vede la collaborazione della Fondazione SIAS, del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari e del Circolo Giorgio La Pira.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Che sia necessario, anche con questa iniziativa in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, riscattare la grandezza della figura del concordiese Gioacchino Malavasi, ce ne dà un breve saggio uno degli ospiti della conferenza, Pierluigi Castagnetti, che così ne parla nella sua Lectio Magistralis per la Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali: “Queste sono alcune delle regioni per cui ritarda l’impegno nella Resistenza dei Cattolici. Ma fortunatamente ci sono anche eccezioni, giovani cioè che non sopportano titubanze ed inerzia. Fra loro non può non essere ricordato Gioacchino Malavasi, giovane di Concordia che va a Milano per laurearsi alla Cattolica, frequenta l’Azione Cattolica di Milano ed incontra Pietro Malvestiti, leader naturale dell’Azione Cattolica giovanile. Dal momento che la Chiesa è silenziosa, i cattolici sono titubanti e non c’è niente che li mobiliti all’impegno antifascista, fondano insieme un loro movimento: il Movimento Neo Guelfo d’azione, che ha come scopo proprio quello di ‘catechizzare’ all’impegno politico antifascista. Siamo nel 1928. Nel 1931 faranno un volantinaggio su scala nazionale, in ben 20mila copie, anche a Piazza San Pietro, con cui spiegheranno le ragioni di una mobilitazione chiaramente ed esclusivamente antifascista. Ecco perché, nel contesto di quegli anni, Malavasi deve essere considerato, proprio perché ha coperto il vuoto politico che, finito il Partito Popolare, si era determinato nell’area del mondo cattolico, una grande figura”.
“𝑪𝒉𝒊 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒐𝒕𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 𝒇𝒂𝒔𝒄𝒊𝒔𝒎𝒐, 𝒔𝒊 𝒅𝒊𝒇𝒆𝒏𝒅𝒆, 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒓𝒊𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆, 𝒆̀ 𝒍’𝑼𝒐𝒎𝒐 𝒊𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂𝒏𝒐. 𝑰𝒍 𝒇𝒂𝒔𝒄𝒊𝒔𝒎𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒅𝒆 𝒎𝒆𝒛𝒛𝒊 𝒍𝒆𝒈𝒂𝒍𝒊 𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒇𝒆𝒔𝒂. 𝑳𝒂 𝒕𝒊𝒓𝒂𝒏𝒏𝒊𝒂 𝒆̀ 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂 𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒂, 𝒍𝒂 𝒓𝒆𝒄𝒍𝒖𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆𝒕𝒕𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒂𝒔𝒔𝒐𝒍𝒖𝒕𝒂, 𝒍’𝒂𝒑𝒑𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒑𝒓𝒆𝒎𝒆 𝒈𝒆𝒓𝒂𝒓𝒄𝒉𝒊𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒍𝒍𝒖𝒔𝒐𝒓𝒊𝒐. 𝑪𝒓𝒆𝒅𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒊𝒍𝒍𝒆𝒈𝒊𝒕𝒕𝒊𝒎𝒆 𝒍𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂̀ 𝒆 𝒍’𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒖𝒓𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒅𝒖𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒇𝒂𝒔𝒄𝒊𝒔𝒎𝒐”. E’ questo un passaggio saliente del Manifesto stampato in ventimila copie e diffuso nel maggio 1931, anche in Piazza San Pietro in occasione dell’anniversario della Rerum Novarum, dal Movimento Guelfo d’Azione, l’unico movimento di ispirazione cristiana organizzato in opposizione al fascismo attivo durante il Ventennio.