Scautismo. Festeggiato il centenario di presenza nella diocesi di Carpi
Città invasa dagli scout e celebrazione finale al parco della Cappuccina
“Non c’è bisogno di invocare il vento dello Spirito” ha affermato il vescovo Erio all’inizio della celebrazione eucaristica nel parco della Cappuccina di Carpi in un pomeriggio assolato ma sferzato da un forte vento. Domenica 6 aprile la città è stata invasa da centinaia di bambini, ragazzi e giovani che con i loro educatori hanno vissuto con varie attività la celebrazione conclusiva del centenario dello scautismo nella Diocesi di Carpi, documentato dalle prime promesse avvenute il 26 ottobre 1924 a Mirandola. Mons. Castellucci ha presieduto la messa davanti a centinaia di scout di oggi e di ieri, coadiuvato da tutti gli assistenti che seguono i gruppi presenti nel territorio della Diocesi. Presenti alcuni Sindaci, il Capo Scout e la presidente nazionale dell’Agesci, altre autorità invitate per l’occasione che al termine della celebrazione hanno portato il loro saluto. Nell’omelia il vescovo Erio commentando il vangelo, si è soffermato sulle parole “d’ora in poi” con le quali Gesù ha congedato l’adultera. Da questa allocuzione avverbiale è scaturita l’osservazione che Gesù non va a scavare nel passato ma guarda al presente e al futuro di ognuno di noi. “E’ bellissimo questo perché Gesù non si mette a chiedere: sei pentita? E’ vero quello che dicono di te? Altre volte ti è capitato di sbagliare nella vita? Gesù non va a rimestare nel passato, non gli interessa il passato, gli interessa il presente e il futuro ‘d’ora in poi’. Questo è l’interesse di Dio, il Signore ma guarda sempre avanti, ci mette in cammino”. Riferendosi poi alla celebrazione del centenario dello scautismo in Diocesi di Carpi così si è rivolto ai presenti: “voi siete in cammino, siete in cammino da 100 anni, lo scautismo qui nella diocesi di Carpi è in cammino da 100 anni. E’ un cammino che non è ancora finito, certo è importante guardare a questi 100 anni, sono stati scritti anche dei libri ma non per viverli con nostalgia, ‘com’era bello una volta, quanta gente c’era, guarda come eravamo bravi’. No, l’interesse del Signore è sempre ‘d’ora in poi’, camminiamo avanti, ci sono degli orizzonti nuovi, ci sono delle strade che non sono ancora state aperte che dovete aprire voi ragazzi! Ci sono i sentieri da percorrere che forse non ci immaginiamo, come 100 anni fa non immaginavano i sentieri che avrebbero dovuto percorrere. Quando si guarda in avanti c’è sempre la compagnia di Dio ‘d’ora in poi’. Questo è il mio augurio: viviamo questi 100 anni guardando avanti e chiediamoci ogni giorno come scout ‘d’ora in poi’ come posso camminare sulla via che Gesù mi indica? ‘d’ora in poi’ come possiamo costruire la nostra comunità, la chiesa e la società sempre con questo sguardo fiducioso? Se il signore dice ‘d’ora in poi’ vuol dire che ha fiducia, ha avuto fiducia della donna che aveva sbagliato e ha fiducia anche in ciascuno di noi”.