La giovane carpigiana Linda Musaj ha partecipato alla missione di Mediterranea Emilia-Romagna in Ucraina
Il 1° marzo è partita per la diciottesima missione di rifornimento in Ucraina, più precisamente a Leopoli, insieme ad attivisti e attiviste provenienti dagli altri Equipaggi di Terra (EdT) dell’Emilia-Romagna
di Pietro Paulo Spigato
Linda Musaj è una ventitreenne studentessa magistrale in scienze politiche di Sviluppo Locale e Globale ed attivista presso la ong Mediterranea Saving Humans, nell’Equipaggio di Terra di Carpi. Il 1° marzo è partita per la diciottesima missione di rifornimento in Ucraina, più precisamente a Leopoli, insieme ad attivisti e attiviste provenienti dagli altri Equipaggi di Terra (EdT) dell’Emilia-Romagna, il gruppo di musicoterapia “Music&Resilience” ed un’equipe sanitaria. L’esperienza è durata dieci giorni, durante i quali gli attivisti sono entrati in contatto con molteplici realtà presenti sul territorio ucraino e soprattutto con la popolazione civile, toccando con mano cosa significhi vivere la guerra. Rientrata a Carpi, Linda si è resa disponibile a raccontare la sua personale testimonianza.
Linda, cosa ti ha spinto a partecipare alla missione di Mediterranea in Ucraina?
È stato molto spontaneo. Camilla Cattini, un’altra attivista dell’EdT di Mediterranea a Carpi, è stata lì nel 2023 e quando mi ha incoraggiata a partecipare alla missione di marzo ho subito accettato. Abbiamo aderito su base volontaria da tutta la regione, c’erano attiviste e attivisti provenienti dagli Equipaggi di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Formigine, Ferrara e Cesena, oltre a me da Carpi. Sono andata là con l’idea di rendermi strumento di aiuto e di denuncia, cercando di fare il possibile per gli altri.