La torre della Sagra riapre alle visite
Domenica 2 marzo, con replica la prima domenica dei mesi di aprile e maggio, il pubblico potrà salire sulla torre campanaria. Ingresso gratuito su prenotazione
Domenica 2 marzo la torre campanaria della chiesa della Sagra riapre alle visite: dalle 15 alle 18, il pubblico potrà salire fino in cima e ammirare il panorama della città all’alto dei quasi cinquanta metri del campanile. L’iniziativa sarà ripetuta anche domenica 6 aprile e domenica 4 maggio, con un’ora di apertura in più (dalle 15 alle 19).
La visita è gratuita, su prenotazione (per informazioni: www.palazzodeipio.it; 059 649955; musei@comune.carpi.mo.it). La salita è prevista ogni mezz’ora, in gruppi di dieci persone alla volta.
La torre riapre al pubblico dopo cinque anni di chiusura: le visite, infatti, erano state sospese nel 2020 a causa della pandemia e delle restrizioni che ha comportato.
“La riapertura della torre della Sagra – afferma l’assessore alla Cultura Giuliano Albarani – è un altro passo nella direzione di una progressiva riappropriazione, da parte dei cittadini e degli ospiti di Carpi, di una consuetudine nell’uso e nel godimento del patrimonio artistico e architettonico della città. Tramite le visite guidate e gli eventi speciali a palazzo dei Pio, in teatro, ora nella torre riaperta, gli spazi monumentali della Carpi storica ridiventano spazi promotori di cittadinanza e di coinvolgimento comunitario”.
Alta 49 metri e mezzo, la torre si erge sul fianco meridionale della pieve di Santa Maria in Castello, la Sagra, all’altezza delle absidi. Oggi sembra fin troppo alta in rapporto alla chiesa, ma quando venne edificata, la pieve aveva una lunghezza circa tre volte quella attuale che si sviluppava su piazzale Re Astolfo. Il rapporto tra i due edifici era, dunque, analogo a quello che esiste tra il Duomo di Modena e la Ghirlandina. E infatti, i riferimenti al contesto della fabbrica del Duomo di Modena sono numerosi, sia nella costruzione della pieve un secolo prima sia nella torre che, secondo la storiografia locale, fu edificata tra il 1217 e il 1221. La datazione e le caratteristiche architettoniche dell’edificio (il motivo ad archetti ciechi che si ripete lungo i fianchi della pieve e nella torre proviene direttamente dal romanico modenese) hanno indotto ad attribuire la costruzione della torre a maestranze campionesi attive nei cantieri del Duomo di Modena negli stessi anni.
La torre si sviluppa con un’accentuata verticalità che fa ipotizzare anche una funzione difensiva e di controllo per l’edificio che, all’epoca, era l’unico di una qualche altezza nel borgo di Carpi. Anche per questo, forse, costituisce un punto di riferimento non solo per la sua funzione di campanile della chiesa ma anche per una funzione civica che le è rimasta nel corso dei secoli, denotata ancora oggi dalla proprietà pubblica.
Gli ultimi restauri alla torre risalgono al 2011 e hanno determinato la resistenza dell’edificio, nonostante la sua altezza, al sisma del 2012: la torre, infatti, è uno dei pochissimi edifici che non ha subito danni.