Una trentina di persone hanno accolto l’invito del Comitato “La campagna della Marchiona”
"Chiediamo ai proponenti l’impianto fotovoltaico di fare, insieme alla Amministrazione, una analisi di fattibilità per aumentare l’utilità di tutti"
Via Marchiona
Una trentina di persone ha partecipato ieri, sabato 15 febbraio, alla giornata ecologica e di conoscenza di via Marchiona, promossa dal Comitato “La campagna della Marchiona”, per “la valorizzazione del territorio agricolo e delle attività economiche rispetto ai progetti di impiantare ettari di pannelli fotovoltaici”. Raccolta dei rifiuti lungo la strada e tre merende organizzate presso i tre punti visita (B&B Villa dei Cigni Reali, L’Ortobosco APS e l’Azienda Agricola Saranto). Una nota dello stesso Comitato riporta i pareri di alcuni partecipanti: “L’iniziativa ha mostrato a chi veniva da fuori l’idea che quello spazio pubblico, quella strada, quella campagna non è un posto qualsiasi ma è un luogo, in cui una comunità si riconosce, dove entrare con attenzione e rispetto. Non si può fare in un ‘luogo’ quello che si può fare in un ‘posto’. In quest’ultimo, frequentato da tante persone ma non sentito come proprio da nessuno, l’uso può essere stravolto. In un luogo serve ragionare come se si fosse in casa d’altri”. Il senso di questo ragionamento – proseguono i componenti del gruppo – è che il Comitato rappresenta una Comunità, quelle che si sentono sempre meno, quelle che vengono invocate da sociologi e politici, quelle dove, per soli interessi economici non si dovrebbe stravolgere l’esistente, oltretutto danneggiando le attività presenti”. Un altro partecipante ha sottolineato che “i tre luoghi di interesse erano tutti di privati, soggetti pienamente consapevoli della importanza della loro attività nel contesto. Il pubblico in questi casi dovrebbe fare di tutto per tutelare questi valori”. Prosegue il Comitato: “L’iniziativa è servita anche per ragionare su quali potrebbero essere le potenzialità dell’area. Se ad esempio invece dei 40.000 metri quadri di pannelli, meglio collocabili altrove, venisse piantato un bosco spontaneo, si avrebbe in questo quadrante della città un importante tassello di un meraviglioso anello verde attorno alla città. Sarebbe possibile con semplici interventi in pochi punti realizzare un corridoio ecologico che parte dal Parco dell’Oltreferrovia, passa dai parchi della zona di via Sigonio oppure utilizzi l’asse del Canale Lama, per arrivare alla Zona di Riequilibrio ambientale della cassa di laminazione in fondo a via Liguria, arrivare quindi a l’Ortobosco e qui collegarsi con il ‘Bosco Garc’ e con tutti gli altri punti di interesse di via Marchiona. In fondo alla via, scavalcando via Mulini si arriverebbe da via Caleffi alla Bollitora per giungere facilmente al Parco di Santacroce. Un disegno urbanistico che farebbe di Carpi un caso da libri di pianificazione del territorio e che darebbe a chi realizzerà il bosco una risonanza unica”.
Ecco, quindi, che il Comitato “La Campagna della Marchiona” chiede ai proponenti l’impianto fotovoltaico di fare, insieme alla Amministrazione Comunale, una analisi di fattibilità di quanto sopra, al fine di aumentare l’utilità di tutti invece di creare un danno al territorio ed alla economia della zona. “Il Comitato è sin da ora disponibile ad un incontro con le parti interessate. Era stato invitato l’intero consiglio comunale ma non si è visto nessun consigliere…”, concludono i componenti.
Nel seguito si riportano:
- I punti di interesse in via Marchiona
- La proposta in dettaglio
- I vantaggi per la società proponente l’impianto
- I vantaggi per l’Amministrazione Comunale
- I punti di interesse in via Marchiona
Attualmente Via Marchiona, grazie alla presenza della ferrovia MO/VR e del Canale Carpi V° che hanno funzionato da barriere, è rimasta un bellissimo pezzo di campagna, a pochissimi chilometri dal centro di Carpi, dove troviamo numerose particolarità ambientali, tra le quali:
- bambuseto (caso crediamo unico a Carpi)
- b&b villa dei cigni reali con laghi rinaturalizzati e bosco spontaneo dietro
- lavandeto 26.000 piante c/o Az. Agricola Saranto
- r&b Saranto
- L’Ortobosco, esempio pratico di agricoltura rigenerativa e condivisa con bosco spontaneo
- futura fattoria didattica
- area riequilibrio ambientale c/o impianto sollevamento bonifica Magnavacca
- la chiesa più piccola di Carpi
- coltivazioni di pregio (pere, vigneti per mosto aceto balsamico bio)
- reperti romani in ville e casolari che facevano parte delle Centuriazioni
- canale Carpi V°
- apiario de L’Ortobosco e apiario di Az. Agr. Saranto
- oltre la ferrovia “corridoio ecologico” sulla Lama
- La proposta in dettaglio
- realizzare un bosco (il più spontaneo possibile e a bassa manutenzione) nella zona dove è previsto l’impianto fotovoltaico
- iniziare da qui a realizzare l’anello verde di Carpi
- percorso di collegamento da zona nord (Parco Oltreferrovia) verso parchi via Sigonio, zona di riequilibro ambientale, L’Ortobosco, Bosco GARC, zona Bonifica via Marx, via Caleffi, via Bollitora esterna, Parco Santacroce
- realizzare i pannelli necessari per la transizione energetica su piazzali adibiti a parcheggi con il beneficio di evitare consumo di suolo e dare una utilità a chi parcheggia la macchina
- I vantaggi per la società proponente l’impianto
- compensazione della CO2 prodotta
- produzione di energia da fonti rinnovabili con ulteriori vantaggi
- costo leggermente superiore compensato dalla “novità” dell’approccio
- non impattare sulle attività già presenti che subirebbero un danno con l’impianto
- ottenere un miglioramento rispetto agli indicatori presenti nel proprio bilancio di sostenibilità ambientale e sociale
- “case history” che porterebbe GARC a una enorme notorietà con vantaggi di immagine notevoli
- gestione del bosco spontaneo molto limitata e con la disponibilità del Comitato “La Campagna della Marchiona”
- possibile cessione di terreni ad altre aziende che vogliono compensare la loro “impronta ecologica”
- I vantaggi per il Comune di Carpi
- inizio di una pianificazione ecologica su larga scala
- nessun costo o limitatissimi (terreno GARC, manutenzione del Comitato, etc.)
- esperienza unica ed “esportabile”, importante anche in termini di immagine
- attivazione di percorsi naturalistici e ludico-ricreativi su ampia scala
- inizio di approccio sistemico e sostenibile alla gestione del territorio
- Per la POPOLAZIONE: avere un “super parco” e iniziare ad avere un sistema di mitigazione ambientale e delle polveri sottili.