Laboratorio Realino, un percorso partecipato
Modulo sul Concilio di Nicea e confronto sul linguaggio artistico contemporaneo
di Alberto Ganzerli
Il modulo proposto dal Laboratorio Teologico Realino, a 1700 anni dal Concilio Ecumenico di Nicea, è stato l’occasione per sperimentare – nel secondo e terzo incontro, dopo la lezione frontale del primo – un percorso che si proponeva di intrecciare riflessione teologica, coinvolgimento attivo dei partecipanti, forme e linguaggi simili a quelli utilizzati nell’arte contemporanea concettuale. I tre temi, affrontati in piccoli gruppi durante il secondo incontro, hanno consentito ai partecipanti di contribuire attivamente e offrire nuovi spunti, che hanno arricchito la sintesi, proposta nel terzo incontro, nella forma di un percorso circolare, formato da installazioni, immagini, oggetti e testi, collocati nella Sala Duomo e nel suo atrio. L’invito è stato quello a immaginarsi come “pellegrini di speranza” che intraprendono nell’anno del giubileo un cammino di conversione personale e di trasformazione sinodale ed ecumenica delle rispettive comunità ecclesiali. Conversione e trasformazione, per essere autentiche e profonde, dovrebbero coinvolgere il piano concettuale del pensiero e della riflessione, poi il concretizzarsi nell’esperienza di pratiche attuate e di stili di relazione vissuta, infine la dimensione affettiva del desiderio e delle emozioni.