Carpi terza in Regione per gli sforamenti del limite delle polveri sottili
Poltronieri (Legambiente): "E' giunto il tempo del coraggio per una inversione a U"
Mario Poltronieri presidente Legambniente Terre d’Argine
Legambiente ha diffuso i dati di bilancio 2024 di “Mal’Aria di città” sull’inquinamento atmosferico. In base dei dati rilevati dalle centraline di Arpae in Emilia-Romagna. Modena è prima in classifica con 52 sforamenti annui del limite di polveri sottili (PM10) e Carpi, con 38, è terza insieme a Ferrara.
Sul punto interviene Mario Poltronieri, presidente di Legambiente Terre d’Argine: “Il territorio modenese è stato trasformato in funzione dell’auto con la rimozione delle linee ferroviarie (Modena-Mirandola, Rolo-Mirandola, Carpi-Correggio-Bagnolo in Piano, Modena-Nonantola-Ferrara…) ora è giunto il tempo del coraggio per una inversione a U: la maggioranza dei carpigiani e dei modenesi usa l’auto per tragitti brevi senza trasportare merci, quindi è tempo di presentare alternative più efficienti all’allargare autostrade, costruire bretelle e passanti, che drenano risorse e aumentano il traffico. La localizzazione del nuovo ospedale di Carpi non può essere accompagnata soltanto da un parcheggio e da una nuova strada che attrarrà nuovo traffico di auto, sia invece l’occasione per la costruzione di un trasporto pubblico efficiente. Il nuovo Piano regionale dei Trasporti, in scadenza quest’anno, deve scommettere sul raddoppio dei binari sulla tratta Carpi Modena, con orari che consentano a tutti di spostarsi a qualsiasi orario, anche fino a Mantova. E’ tempo di valutare il ripristino della ferrovia Carpi/Correggio/Mediopadana Reggio Emilia, completare la rete delle piste ciclabili anche extraurbane, studiare percorsi preferenziali per i bus Arianna, regolare il funzionamento della ZTL in modo che allargarla sia desiderio di tutti, completare tutti gli altri interventi previsti dal Piano urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS). Attivare la scelta di fare anche di Carpi una città a 30 km, come Bologna, Olbia e Treviso, a dimostrazione che di traffico si può anche non morire e che non è una fatalità perchè la cura esiste e basta volerlo. Contemporaneamente si può e si deve in tutta la pianura padana e quindi anche da noi, accelerare la riconversione degli impianti di riscaldamento a favore di sistemi a pompa di calore, e intervenire sul settore agrozootecnico, premiando gli agricoltori che già oggi adottano buone pratiche come la copertura delle vasche, rispettando i limiti agli spandimenti di liquami”.