Linee guida ministeriali 2024 per la PMA
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon
Poco tempo fa il Ministero della salute ha offerto nuove linee guida per le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Credo sia bene conoscerne i contenuti essenziali. Le linee guida ministeriali sono vincolanti per tutte le strutture autorizzate, con lo scopo di fornire indicazioni chiare agli operatori di tali strutture nell’applicazione delle tecniche di PMA affinché sia assicurato il pieno rispetto del dettato legislativo. Contenuto sommario delle linee guida: garantire la gradualità nel ricorso a tali tecniche, espressione del consenso informato durante le fasi della PMA, l’accertamento dei requisiti delle coppie, nonché le disposizioni concernenti la sperimentazione sugli embrioni umani e dei relativi limiti. Il documento distingue tra coppia “infertile” (cioè, che non è stata in grado di concepire dopo un anno di rapporti sessuali non protetti) da sterile (ovvero la situazione dell’individuo affetto da una condizione che non rende possibile il concepimento). L’accesso alla PMA è consentito, in base all’età della donna, a fronte dell’assenza di concepimento, ai casi di patologia riconosciuta, dopo sei/dodici mesi di regolari rapporti sessuali non protetti. L’accesso alla PMA è esteso alle coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili, nonché a coppie sierodiscordanti portatrici di patologie infettive, quali HIV, HBV, HCV, nelle quali l’elevato rischio di infezione configura di fatto una causa ostativa alla procreazione; a coppie in cui uno o entrambi i partner siano ricorsi in passato alla crioconservazione dei propri gameti o tessuto gonadico per preservazione della fertilità. Il trattamento della coppia sterile, dopo certificazione medica di una struttura pubblica, deve basarsi su tre principali opzioni: trattamento medico o trattamento chirurgico per ripristinare la fertilità in uno o entrambi i partner e accesso alle procedure di fecondazione assistita. Condiziona le strategie diagnostiche e terapeutiche l’età della donna, la riserva ovarica, l’esposizione alla probabilità di concepire (situazione patologica d’infertilità).
(parte I)