Giornate parrocchiali, i racconti da Gavello, San Martino Spino e Concordia
Le iniziative e momenti vissuti dalle comunità parrocchiali.
Gavello e San Martino Spino: la fede, luce tra le nebbie della vita
Gavello in festa per il patrono San Biagio e nel ricordo di don Nino Levratti. A San Martino Spino l’attesa per la riapertura della chiesa
Si arriva da Gavello a San Martino Spino avvolti da una fitta nebbia, dicono che il fenomeno non sia più così frequente come un tempo, e anche questo è un segno che la campagna risente del clima che cambia. Da queste parti però non è solo il meteo a generare cambiamenti, si vedono qua e là ancora le ferite del sisma del 2012, un evento che ha lasciato il segno in queste piccole comunità ancora in attesa di ritrovarsi a pregare in una chiesa.
Domenica 2 febbraio c’è movimento nelle due frazioni, c’è stata l’inversione degli orari delle messe per consentire alla comunità di Gavello di celebrare la vigilia della festa del Patrono, San Biagio. A San Martino Spino, nonostante il cambio di orario, i bambini con i loro catechisti non sono mancati all’appuntamento della messa per vivere insieme la festa della Candelora, per accogliere Gesù come luce della vita. Tra tutte le classi del catechismo se ne contano una trentina seguiti da un bel gruppo di educatori a cui è affidato il compito di trasmettere loro la fede e di accompagnarli ai sacramenti.
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Concordia, insieme per una comunità inclusiva
Solenne concelebrazione in onore del Patrono presieduta dal Vescovo Castellucci, alla presenza della sindaca Menozzi
di Ornella Tibasti
Sabato 25 gennaio, festa grande a Concordia nel nome del Patrono, San Paolo Apostolo. Una comunità che anche quest’anno si è riunita attorno al vescovo Erio Castellucci, al parroco, don Andrea Kielbasa, e a don Franco Tonini, in questo primo appuntamento dell’anno giubilare della speranza. Proprio su questa virtù monsignor Castellucci ha incentrato la sua omelia: “una virtù di cui c’è tanto bisogno e che tanto manca in questo mondo”. Come cristiani non possiamo non reagire di fronte alle dipendenze che creano tanto disagio nel tessuto del vivere civile, cercando di mantenere la libertà che il Signore ci ha donato. E contro i veleni, le parole d’odio che circolano fra di noi, abbiamo l’antidoto, la Parola del Vangelo, parola di perdono, di pace. Di fronte alle malattie fisiche, esistenziali, alle difficoltà delle relazioni e ai lutti, ha aggiunto il Vescovo, come cristiani abbiamo l’obbligo della speranza, abbiamo il dovere di iniettare speranza anche nelle peggiori difficoltà.
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