Lucia Vezzini, pioniera del guidismo
«La Promessa è impegno quotidiano». Sulle orme dei protagonisti dello scautismo in Diocesi di Carpi /4
Prosegue la rubrica in occasione del centenario dello scautismo nella Diocesi di Carpi e dedicata a “I cavalieri che fecero l’impresa”, ovvero alle figure che hanno gettato le basi per il movimento nel nostro territorio e che hanno incarnato al meglio i valori scout. E’ questa la volta di Lucia Vezzini, vera e propria figura leggendaria del guidismo non solo nel nostro territorio ma a livello nazionale.
di Giacomo Radighieri, Agesci Zona di Carpi
Nel panorama educativo e sociale del dopoguerra italiano, Lucia Vezzini emerge come una figura simbolo del movimento scout femminile, il guidismo, nella Bassa modenese. In un’epoca in cui il ruolo della donna era rigidamente definito e spesso limitato, Vezzini ha incarnato un nuovo pensiero, rivolto all’emancipazione femminile attraverso lo scautismo. Per molte, fu la realizzazione vivente della Promessa scout, un punto di riferimento che ispirò generazioni di giovani donne.
La storia del guidismo emiliano inizia nella parrocchia di San Giovanni in Monte a Bologna, lo stesso luogo in cui, nel 1919, nacque il primo nucleo maschile dell’Asci (Associazione Scout Cattolici Italiani). Nel dopoguerra, grazie all’iniziativa di don Emilio Faggioli, alcune giovani donne iniziarono ad abbracciare i principi dello scautismo. Tra queste, Lucia Vezzini, insieme ad Anna Sofia Mattioli e altre pioniere, pronunciò la sua Promessa il 27 dicembre 1945. Quella giornata segna l’inizio di una missione condivisa: diffondere il guidismo in tutta la regione, determinate a superare ostacoli culturali e sociali.