Giornata della vita consacrata: il valore della presenza delle religiose
Domenica 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio, si celebra la Giornata della vita consacrata: intervista a suor Maria Bottura, direttrice della Caritas diocesana di Carpi, sul valore della presenza delle religiose nella Chiesa e nella società
di Virginia Panzani
Da sinistra suor Nora, suor Maria e suor Christine
“Spesso ci si lamenta che non ci sono abbastanza suore nei ruoli di responsabilità, nelle Diocesi, nella Curia e nelle università… È vero. Da una parte, bisogna superare una mentalità clericale e maschilista. Grazie a Dio, adesso nella Curia abbiamo una prefetta, del Dicastero per i Religiosi. Abbiamo una vice-governatrice dello Stato Vaticano che a marzo diventerà governatrice. Abbiamo tre suore nell’équipe di coloro che scelgono i vescovi, e che danno il voto… Grazie a Dio le suore stanno avanti e sanno fare meglio degli uomini”. Le parole di Papa Francesco, pronunciate il 22 gennaio scorso, durante un’udienza in Vaticano, calzano, per così dire, a pennello in occasione della XXIX Giornata mondiale della vita consacrata, che si celebrerà per le Diocesi di Carpi e di Modena-Nonantola domenica 2 febbraio, alle 18, nel Duomo di Modena, con la Messa presieduta dal vescovo Erio Castellucci. Ma calzano a pennello anche per la nostra realtà ecclesiale, in cui proprio una religiosa, suor Maria Bottura, psicologa e psicoterapeuta, ricopre il ruolo di direttrice di un ufficio diocesano, la Caritas, e di responsabile del centro di ascolto del Servizio interdiocesano per la prevenzione, l’ascolto e la tutela dei minori.
Suor Maria e le consorelle suor Nora e suor Christine appartengono all’istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia e risiedono presso la parrocchia di San Francesco a Carpi.
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