Si è spenta Lorenza Tarasconi di Rovereto, colpita da aneurisma celebrale nel 2013
La figlia Erika Borellini ha lottato per fare il diritto allo studio anche di chi, come lei, oltre ad essere studente universitaria era caregiver
“La nostra Lorenza si è addormentata per l’ultima volta”. Stefano Borellini e la figlia Erika annunciano con queste parole la morte, oggi nel tardo pomeriggio, della moglie e mamma Lorenza Tarasconi, 58 anni, di Rovereto. Lorenza era stata colpita da aneurisma celebrale nel maggio 2013: da allora è stata costretta a letto, incapace di muoversi e di parlare. Una storia di dolore, quella di Lorenza e della sua famiglia, ma soprattutto di un amore immenso e di tanta speranza, da parte di Stefano ed Erika che in questi anni si sono presi cura di lei con totale dedizione e affetto. Lorenza è spirata “a seguito di nuovi problemi di salute che erano subentrati dalla fine dell’anno”, affermano Stefano ed Erika che poi rivolgono un ringraziamento “a tutti voi che ci avete supportato in questi ormai 12 anni di avventure belle e brutte e in tutte le nostre battaglie”. Lorenza in questi anni era diventata un “simbolo” per tante persone, quelle che ora piangono la sua scomparsa, sia per la sua instancabile voglia di vivere nonostante le sempre maggiori difficoltà di salute, sia per l’amore che la famiglia Borellini ha saputo manifestare nel prendersi cura di lei, preservandone sempre la dignità e dispensando sorrisi e molti insegnamenti a chi ha avuto il privilegio di seguirli in questo cammino. La figlia Erika, 30 anni, ingegnere elettronico, con la sua dolcezza e senso dell’ironia, ha dimostrato di essere una instancabile guerriera, che ha saputo lottare fino in fondo per fare valere il “diritto allo studio” anche di chi, come lei, oltre ad essere studente universitaria era caregiver di un proprio caro, portando il suo caso ad avere una rilevanza nazionale. La battaglia della giovane è iniziata nel 2019, quando, dopo essersi laureata con 84/110 alla triennale di Ingegneria Elettronica all’Ateneo di Modena, per un solo punto si è vista negare l’accesso alla magistrale che richiede un punteggio di almeno 85. Nonostante la sua richiesta di un minimo di flessibilità considerata la sua complessa situazione famigliare e il suo ruolo di caregiver, per legge, sia per un solo punto, l’Università di Modena e Reggio le aveva negato l’accesso alla Magistrale. Un diniego che ha smosso in breve tempo l’opinione pubblica, coinvolgendo rappresentanti del mondo studentesco, politico, istituzionale e tanti, tantissimi cittadini. A fronte del secco “no” di Unimore, Erika non si è mai arresa e a scendere in campo sono stati anche i suoi compagni che sulla piattaforma on line Change.org hanno lanciato una raccolta firme al suono di “Facciamo valere i diritti dei caregiver nelle Università”. In Italia, infatti, il ruolo di caregiver non è stato ancora riconosciuto all’interno degli Atenei: e qui si è collocato l’intervento dell’allora Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che, durante una trasmissione televisiva dove Erika era ospite, ha confermato come gli studenti caregiver saranno parificati a quelli lavoratori, ai quali viene riconosciuto di diritto il “bonus” di due punti. E il 19 ottobre 2023 è stata proclamata dottoressa in Ingegneria Elettronica, alla presenza dell’inseparabile mamma Lorenza.
“Tutto quello che ho fatto lo rifarei, perché prima di ogni cosa viene mia madre”. Le esequie funebri di Lorenza si svolgeranno giovedì alle 14.30 nella chiesa di Rovereto.