Siria, c’è tanta incertezza
Aggiornamenti sulla situazione ad Aleppo nella testimonianza di padre Bahjat, superiore dei frati francescani
Nei giorni scorsi, attraverso father (padre) Bahjat Karakach, il contatto che le suore Clarisse di Carpi hanno ad Aleppo con i frati francescani, abbiamo ricevuto notizie sulla situazione della città che è stata coinvolta dalla recente operazione militare da parte delle milizie jihadiste antigovernative, che ha rovesciato il regime di Bashar al Assad che era al potere in Siria dal 2000. Padre Bahjat è parroco della comunità cattolica latina e superiore dei frati minori di Aleppo.
Aggiornamento situazione ad Aleppo Giovedì 5 dicembre 2024, ora locale 19.30.
Buonasera. Sulla nostra situazione oggi si potrebbero aggiungere poche notizie, da quel che sono riuscito ad osservare e ascoltare. Anzi-tutto il problema dell’acqua sembra sia risolto, così abbiamo scongiurato una catastrofe nella città che, nella memoria degli aleppini rievoca la crisi idrica durante gli anni del conflitto precedente, crisi che ha costretto i cittadini a fare lunghe file per avere un po’ di questo bene vitale. I prezzi sono alle stelle, il cambio della lira siriana per un dollaro è salito, ad Aleppo, nel giro di ventiquattro ore da 15.000 a 30.000 lire, questo significa l’aumento della povertà in modo esponenziale. Per le strade si cominciano a vedere alcuni segni di civiltà: gli spazzini che rimuovono l’immondizia accumulata, la polizia con la divisa, gli annunci degli autobus di trasporto pubblico e gli impiegati che tornano pian piano ai loro posti come la posta centrale e l’azienda di energia elettrica ed altre istituzioni vitali. A livello parrocchiale, oggi abbiamo convocato i giovani per un incontro che ha lo scopo di incoraggiarli e sostenerli. La presenza di circa 400 persone ci ha sorpresi, tutti assetati di avere una parola di conforto e di riferimento. Abbiamo insistito sul fatto che non dobbiamo lasciarci vincere dalla paura che ci paralizza, bensì rimboccarci le maniche e fare qualcosa per la nostra città, promuovendo iniziative per le strade a favore di tutta la comunità. Dagli interventi abbiamo potuto notare quanto sono disorientati e confusi, e quindi abbiamo cercato di tranquillizzarli ed incoraggiarli: “le risposte agli interrogativi che vi tormentano non verranno stando chiusi a casa, ma scendendo sul campo a operare il bene”, questo è il messaggio più importante che abbiamo cercato di passare ai giovani che si pongono mille domande: “cosa sarà delle nostre lauree universitarie per cui abbiamo studiato diversi anni?”, “e chi ha il servizio militare cosa deve fare?”, “come facciamo se non ci lasciano partire?”, ecc. In verità nessuno saprebbe rispondere… ma una cosa è certa: siamo in una fase di transizione che interessa tutta la Siria, e queste sono le doglie del parto, ed il nascituro? Non ne conosciamo le sembianze, ma siamo chiamati a fare la nostra parte perché non sia un mostro.
Padre Bahjat