Giornate parrocchiali, le attività nella parrocchia di San Biagio a San Marino
Gli auguri del parroco don Emiddio Voli e la vita parrocchiale.
Facciamoci prossimi
Nella gioia di poter celebrare le feste natalizie per il secondo anno con la comunità parrocchiale
di don Emiddio Voli
Carissima comunità parrocchiale di San Biagio, sono lieto di poter augurare, per il secondo anno consecutivo, a ciascuno di voi un Sereno e Santo Natale e un buon nuovo anno 2025 che spero possa regalarci tante nuove occasioni per continuare a sentirci parte della nostra comunità parrocchiale e camminare con il nostro Signore, imparando un giorno dopo l’altro a stare meglio insieme, coltivando quelle sane relazioni che ci permettono di crescere in serenità e fiducia.
In questi giorni sentiamo il desiderio di far nostro l’atteggiamento di Giuseppe e Maria, vorremmo metterci in cammino, con il cuore di arrivare nelle vostre case, negli ambienti di lavoro, nelle scuole, e in tutti i luoghi dove la vita accade per portare con gioia il dono del natale. Nel cammino di avvento abbiamo vissuto l’atteggiamento della preghiera e dell’attesa, facendo nostro l’appello a lasciare che il Signore Gesù potesse trovare spazi di accoglienza nelle nostre povere vite.
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Vita della parrocchia, quel “carico” leggero
Catechismo dei ragazzi: una scuola di preghiera e di carità da percorrere insieme fra generazioni
di Rosa Coppola
Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). Le parole di Gesù ai suoi apostoli continuano anche oggi a indicare la missione che deve qualificare la Chiesa e la comunità dei suoi discepoli, così anche nella nostra parrocchia di San Biagio cerchiamo, attraverso le varie attività di portare avanti la “leggerezza dell’annuncio” come ci insegna la lettera pastorale del nostro vescovo Erio Castellucci. Non sempre è facile ma ci si prova, soprattutto per quanto riguarda il catechismo e l’attenzione all’educazione cristiana dei nostri ragazzi, perché domani saranno loro ad annunciare il Vangelo come noi glielo abbiamo insegnato. A tal riguardo, accogliendo il suggerimento del vescovo Erio, stiamo sperimentando nel nostro modo di fare “catechismo” l’approccio della condivisione per instaurare con i ragazzi relazioni autentiche, soprattutto cercando di eliminare la “pesantezza” di un sistema pieno di regole e dogmi da imparare a memoria; va benissimo infatti insegnare le preghiere ma occorre fare in modo che la preghiera si trasformi in azione, ispirati dalla vita di Gesù e dal peso dell’amore piuttosto che dal peso della punizione.
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