Convegno sulla “transizione ecologica” a Modena
Sabato 14 dicembre, presso la sala del Consiglio Comunale di Modena, si è tenuto il convegno “La transizione ecologica, come cambiare nel clima che cambia”, organizzato dall’assessorato all’ambiente del Comune di Modena, in collaborazione con il Comune di Formigine. E’ intervenuto, fra gli altri, l’arcivescovo Castellucci
di Federica Marampon
Sabato 14 dicembre, presso la sala del Consiglio Comunale di Modena, si è tenuto il convegno “La transizione ecologica, come cambiare nel clima che cambia”, organizzato dall’assessorato all’ambiente del Comune di Modena, in collaborazione con il Comune di Formigine, e indirizzato principalmente agli operatori economici e delle associazioni territoriali.
Sono intervenuti il Ten. Felice Dipace del Centro Aeronautica Militare di Montagna della stazione del Monte Cimone, il rettore di Unimore prof. Carlo Adolfo Porro, mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena Nonantola e vescovo di Carpi, Elisa Parenti, sindaca di Formigine, e ha concluso la mattina Massimo Mezzetti, sindaco di Modena.
Il Ten. Dipace ha illustrato la storia e il percorso della stazione meteo e la sua rilevanza anche a livello internazionale. Infatti l’osservatorio fa parte dell’ONU, settore meteorologia, e grazie alle sue rilevazioni della CO2, iniziate nel 1979, è il secondo osservatorio al mondo per importanza, secondo solo alla stazione di Manua Loa nelle Hawaii. I dati locali riferiscono un incremento costante e continuo dell’aumento delle temperature, da qui l’urgenza di agire.
Il prof. Porro ha illustrato i passi che Unimore ha compiuto e sta compiendo per una migliore gestione dei propri edifici, con nuove costruzioni e miglioramenti agli edifici esistenti, tutto ciò per consentire un minor spreco di energia elettrica, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e consentire ai giovani una didattica migliore con ambienti innovativi a impatto zero. La strada è ancora lunga ma l’obiettivo è chiaro e l’Università, base della scienza, sta facendo la sua parte.
Mons. Castellucci è intervenuto richiamando l’enciclica “Laudato si’”, facendo riferimento a San Francesco, ha ricordato ancora una volta le parole di Papa Francesco laddove dice che “tutto è connesso” e quindi ognuno di noi è investito di una responsabilità, pari al proprio ruolo nella società, di rispetto e custodia del creato e delle sue creature, soffermandosi sui poveri che sono i soggetti più fragili e più colpiti dal cambiamento climatico. Ha anche fatto presente che i negazionisti e i riduzionisti non mancano nemmeno all’interno della Chiesa. Infine ha illustrato quattro filoni di azione da parte della Chiesa locale: il gruppo delle parrocchie sostenibili di Modena e Carpi che organizza attività ed eventi per la diffusione di una maggiore consapevolezza ambientale, le Comunità Energetiche Rinnovabili che stanno già nascendo, l’introduzione nel catechismo e nelle catechesi del rapporto col creato, e l’attenzione alla costruzione-ricostruzione degli edifici delle Diocesi, laddove le normative vigenti lo consentono, utilizzando le tecnologie più sostenibili possibili.
Elisa Parenti, sindaca di Formigine, ha riferito tra le altre cose la difficoltà, anche economica, per i Comuni di piccola-media grandezza a far fronte alle emergenze del territorio, tipo esondazioni, frane, piogge torrenziali con ciò che ne consegue, il personale comunale e i volontari a volte non sono sufficienti per gestire in tempi rapidi la calamità di turno. Inoltre, ha evidenziato una percezione a volte distorta da parte dei cittadini che non conoscono, o non comprendono, quanto nelle apposite sedi viene deciso, con fatica a volte, di mettere in atto per il bene dell’intera comunità.
Massimo Mezzetti, sindaco di Modena, ha sottolineato più volte che non c’è più tempo, che è necessario agire e che deve diventare una priorità per tutti. Ha invitato quindi i partecipanti al convegno, rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, degli esercenti, delle cooperative, degli agricoltori fino ad arrivare alle associazioni, a fare un lavoro corale con un obiettivo condiviso, quello del bene comune, che deve coinvolgere tutti, nessuno escluso, perché è soltanto insieme che potremo raggiungere dei risultati concreti e poter essere davvero efficaci per noi stessi e per le nuove generazioni che stanno già venendo avanti. L’assessorato all’ambiente del Comune di Modena, con questo primo appuntamento, ha così iniziato un percorso di riflessione per arrivare nel breve a delle azioni concrete, e più possibili partecipate, da diffondere alla propria cittadinanza.