Inaugurato il rinnovato piazzale antistante la stazione dei treni
A terra anche "il simbolico binario inserito nel pavimento e che condurrà al futuro ‘Memoriale della deportazione’"
E’ stato inaugurato questo pomeriggio, alla presenza delle autorità cittadine, progettisti e imprese esecutrici dei lavori e dei rappresentanti di RFI, il rinnovato piazzale antistante la Stazione dei treni. Il taglio del nastro è stato poi seguito dalla riproduzione di brani di Francesco Piccolo, Wislawa Szimborska (“Pace”) e Primo Levi (da “I sommersi e i salvati”), eseguiti dal Maestro Pietro Rustichelli e da Sara Gozzi. I lavori, iniziati in primavera, grazie finanziamenti ottenuti dal Pnrr, hanno previsto la realizzazione di una piazza aperta, rialzata e pedonale consentendo l’abbattimento delle barriere architettoniche, con l’inserimento di aree verdi piantumate e arredamento urbano. L’obiettivo è di riqualificare degli spazi antistanti la stazione con la creazione di un’isola pedonale che favorisca l’inclusività pedonale e ciclabile, ampliando la sicurezza stradale dell’area anche grazie alla realizzazione di attraversamenti ciclo-pedonali rialzati più sicuri. L’importo dei lavori è di complessivi 1.920.000 euro, per la realizzazione del nuovo piazzale e della pensilina di copertura del sottopasso ferroviario, ancora da completare. Il primo cittadino ha sottolineato “la funzione del rinnovato piazzale come porta della città che guarda a piazza Martiri da un lato e dall’altro all’università”, richiamando anche alcuni dettagli architettonici, come “il simbolico binario inserito nel pavimento e che condurrà al futuro ‘Memoriale della deportazione’ da ricavare nell’immobile dismesso dalle Ferrovie dello Stato, quale ulteriore luogo della Memoria per la nostra città”. Se Righi non ha escluso altre sorprese di arredo dello spiazzo per il futuro, il ruolo della memoria è stato sottolineato da Cleofe Filippi, vice presidente della Fondazione Fossoli che ha ricordato «i dodici convogli partiti da Carpi per trasportare dal campo di Fossoli a quelli di Auschwitz, Ravensbrück, prima i prigionieri alleati internati a Fossoli e poi i detenuti politici, gli ebrei, i partigiani. Per questo, la stazione di Carpi, con altri venti luoghi significativi della città legati all’ultimo conflitto mondiale, rientra nel progetto “Le vie della memoria”. finanziato dalla Repubblica federale tedesca”. A guerra conclusa, dopo la parentesi di Nomadelfia di don Zeno Saltini, la stazione è stata poi testimone degli arrivi dei profughi giuliano dalmati, verso il Villaggio San Marco.