Festival della Migrazione, tanti temi sul tavolo
All'incontro andato in scena il 29 novembre all'Auditorium Loria si è parlato di lavoratori stranieri, di caporalato e sommerso, di intrecci tra politica e affari e del ruolo della criminalità organizzata anche in Emilia-Romagna
di Luigi Lamma
La giornata carpigiana del programma del Festival della Migrazione 2024, venerdì 29 novembre, ha avuto il suo epilogo finale con la tavola rotonda dedicata al tema “Lavoro libero o lavoro sfruttato?”, aperta da tre interessanti esperienze, due di giovani imprenditori di famiglie pachistane, Hasnain Abbas Bhatti e Ishtiaq Ahmed e Tidiane Sy Cheikh, operaio metalmeccanico di origini senegalesi, tutti da diversi anni integrati nella realtà carpigiana attraverso la Consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri. Ne è seguito un approfondimento che si è addentrato invece nelle situazioni più critiche e scabrose che rappresentano una realtà di lavoro sommerso, con decine di migliaia di persone cosiddette “invisibili”. “La persona straniera – ha spiegato Gian Andrea Ronchi, e consulente ella CGIL sul tema dell’immigrazione – non viene considerata come ‘persona’, ma solo come straniero, come fosse un contenitore unico.