L’analisi del futuro economico di Carpi nel convegno della Fondazione Cr Carpi
"Nella coesistenza tra diversi ambiti, moda e meccatronica, Carpi dimostra come le imprese ‘Champions’ possano essere eterogenee"
“Uno sguardo sul futuro economico della Carpi di domani”: questo il tema centrale dei vari interventi che si sono susseguiti oggi pomeriggio in Teatro comunale che ha registrato il tutto esaurito di pubblico per assistere al convegno promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Dopo i saluti istituzionali, tra gli interventi centrali, c’è stato quello di Carlo Cottarelli, economista di fama internazionale, che ha tracciato un quadro generale del nostro Paese, partendo dall’impatto della pandemia e dall’intervento “salvifico” della Banca Centrale Europea, “che ha permesso all’Italia di non essere, in quel periodo, fanalino di coda in Europa. Salvo poi – ha proseguito Cottarelli – tornare a esserlo nel terzo trimestre di quest’anno”. In merito al Pnrr, sono tre i capitali che Cottarelli ha evidenziato quale campo di intervento: capitale pubblico, privato e umano, domandandosi anche se certi investimenti sono stati giusti e sottolineando una certa lentezza nella realizzazione dei progetti. Più tarato sul locale l’intervento del carpigiano Franco Mosconi, economista e presidente Ente Fiera di Parma, che si è soffermato sul “modello distretto”: è ancora vincente? “Nella coesistenza tra diversi ambiti, moda e meccatronica, Carpi dimostra come le imprese ‘Champions’ possano essere eterogenee. Quello che sarebbe necessario – ha sottolineato Mosconi – è unire alla crescita organica, di investimenti interni, quella derivante dalle acquisizioni, fenomeno rilevante per Carpi e Modena specie nell’ottica dell’import ed export”. L’economista si è poi soffermato sugli “investimenti di conoscenza”: “Ogni città, sotto questo aspetto, ha margini di miglioramento, anche lungo la via Emilia”. Tre gli elementi da soddisfare: il sistema universitario regionale, “e Carpi con l’università presenta questo aspetto”; la politica industriale regionale, specificando che “la nostra città deve aumentare la progettualità sui network regionali”; le imprese, auspicando una reciprocità tra “la capacità innovativa delle aziende e la restituzione al territorio, con uno ‘spirito comunitario’ che ad oggi è mancato a Carpi ma che è tempo che emerga, realizzando progetti comuni, come ad esempio, gli asili nido, ‘Academy aziendali’, che potrebbero trovare posto nel campus della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, affinchè oltre agli utili le aziende si occupino anche della comunità stessa, aumentando il grado di fiducia reciproca”. Presenti sul palco anche Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, Marco Marchi, fondatore e CEO di Liu Jo, Marta Brozzi, presidente e CEO del Gruppo Duna Corradini, Giuseppe Molinari, presidente della Camera di Commercio di Modena, Mario Arturo Ascari, presidente Fondazione CR Carpi, Carlo Adolfo Porro, rettore Unimore, il sindaco di Carpi Riccardo Righi e Francesco Leali, direttore del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Unimore, che ha ricordato l’importanza del progetto universitario su Carpi.