28 novembre, San Giacomo della Marca
Predicatore alla scuola di San Bernardino da Siena
Discepolo di San Bernardino da Siena, così San Giacomo si rivolgeva al suo maestro: «O buon padre, io mi ricordo quand’ero novizio e tu mi tagliasti con le tue mani la mia prima tunica». Domenico Gangali nacque a Monteprandone, nella Marca anconetana, nel 1393. Rimasto orfano, a cinque anni fu costretto dai fratelli a pascolare pecore e porci senza ricevere alcuna istruzione. Si rifugiò allora presso un parente sacerdote il quale gli insegnò «de legere degnamente» e, vista la buona predisposizione allo studio, ne favorì la formazione letteraria e giuridica. A 23 anni Domenico è a Firenze. Chiede di entrare nel convento francescano di Santa Maria degli Angeli, dove incrocia San Bernardino che diventa il suo modello di vita. Dopo il noviziato riceve il nome di Giacomo, cui nei documenti aggiunge la provenienza «della Marca». Seguendo l’esempio del suo maestro, diventa un predicatore itinerante che mira a rinnovare la vita cristiana e a combattere l’eresia. Favorisce la pietà eucaristica e quella al nome di Gesù, promuove confraternite devozionali a Siena, Perugia, Terni e Napoli. Si batte contro la prostituzione e contro rancori antichi e recenti. A Milano 40 prostitute entrano in un apposito ospizio dopo una sua predica nella festa di Santa Maria Maddalena. Nel 1444 le fazioni di Terni e Rieti firmano la pace per il suo intervento; altrettanto fanno le città di Ascoli e Fermo nel 1446 e nel 1463. Morì nel convento della Trinità di Palazzo a Napoli, che divenne il centro propulsore della devozione al santo della pacificazione, il cui culto si diffuse in Italia, Ungheria, Bosnia, Boemia.