Tutela minori: le vittime, la rete, il villaggio
Nel convegno promosso dal Servizio Interdiocesano l’impegno a proseguire nella formazione e nella ricerca di collaborazioni. Solo così si può creare una cultura della prevenzione
di Luigi Lamma
Le vittime al centro, da ascoltare, proteggere e curare ma anche per apprendere da loro come migliorare la rete di prevenzione attorno ai minori e alle persone più vulnerabili. Parole che sono risuonate in modo ricorrente nel corso del convegno che si è svolto nella mattina di sabato 23 novembre presso la parrocchia di Gesù Redentore a Modena sul tema; “Tutela dei minori e delle persone vulnerabili: per una cultura della prevenzione e della cura”. Un pubblico attento e qualificato, anche numeroso rispetto alle attese trattandosi della prima uscita pubblica promossa dal Servizio Interdiocesano per l’Ascolto, la Prevenzione e la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili (Sipatm). Sacerdoti e seminaristi, educatori, docenti, operatori sociali e pastorali interessati ad una problematica che per la Chiesa rappresenta una novità con cui si deve confrontare al proprio interno e all’esterno come ha ricordato in un intervento particolarmente efficace e coinvolgente la presidente del Tribunale dei Minorenni di Bologna Gabriella Tomai.
Sinergia tra Diocesi e Fondazioni
I lavori sono stati aperti da monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e di Carpi, e dal presidente della Fondazione di Modena Matteo Tiezzi.