Sulle orme dei protagonisti dello scautismo in Diocesi di Carpi: don Francesco Venturelli
“I cavalieri che fecero l’impresa” parte 2.
di Filippo Coccapani, Agesci Zona di Carpi
Prosegue la rubrica curata dall’Agesci Zona di Carpi in occasione del centenario dello scautismo nella Diocesi di Carpi. Dopo la prima puntata dedicata ad Arnaldo Pozzetti, il secondo dei “cavalieri che fecero l’impresa” è don Francesco Venturelli, assistente ecclesiastico dei primi esploratori che pronunciarono la promessa scout il 26 ottobre 1924, nel Duomo di Mirandola. Don Francesco Venturelli ha lasciato una preziosa traccia nel suo servizio come sacerdote e come scout nella Diocesi di Carpi. Possiamo ancora leggere il suo pensiero nel giornalino stampato nel 1926 “Lo scout della Valle”. In questi articoli troviamo tutti quei valori che don Venturelli cercava di trasmettere ai ragazzi: la fiducia nell’uomo e nelle sue possibilità, il fare il bene più che l’essere buoni, il rispondere in modo responsabile e disciplinato alle sollecitazioni quotidiane e straordinarie e infine il pensare che un buon cristiano non possa non essere anche un buon cittadino al servizio del bene comune, del bene di tutti, nessuno escluso.
Nasce a Ganaceto il 31 marzo 1887 in una famiglia benestante. Da ragazzo entra in seminario e viene ordinato sacerdote a Carpi nel 1913 diventando per alcuni anni il cappellano di Mirandola. Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola nel corpo sanitario. Finito il conflitto torna a Mirandola, dove entra in contatto con Arnaldo Pozzetti, che al tempo era il direttore dell’oratorio. Pozzetti, con il consenso dell’Azione Cattolica della Diocesi di Carpi, stava cercando di aprire un gruppo di giovani esploratori ma necessitava di un assistente ecclesiastico per la regolare registrazione.