Missioni, cisterne da costruire
Centro Missionario e Insieme per le Missioni in aiuto alla popolazione martoriata del Myanmar
All’inizio di giugno 2024, il Centro Missionario di Carpi, grazie al contatto diretto nel Myanmar che per ragioni di sicurezza non può nominare, aveva segnalato di bombe abbattute su quartieri abitati e di soldati che avevano catturato, torturato e poi ucciso giovani ragazzi in parrocchia. Di famiglie costrette a fuggire dai villaggi per rifugiarsi nei boschi vivendo in condizioni estreme, senza cibo, acqua, né corrente elettrica.
Ad oggi prosegue la situazione di guerriglia e le famiglie sfollate nei boschi devono spostarsi di continuo per scongiurare di essere rintracciate. Dal sito di Vatican News apprendiamo che: “Il conflitto interno, privo della dovuta attenzione internazionale, senza al momento nessun tentativo di arrivare a una soluzione pacifica, sta pesantemente colpendo soprattutto i civili inermi e dissanguando la nazione. I dati forniti dalla Banca mondiale e delle organizzazioni umanitarie sono eloquenti nella loro drammaticità. Oltre il 75 per cento dei 55 milioni di birmani vivono oggi in condizioni di disagio economico, con 13,3 milioni di individui prossimi alla fame. Per l’Unicef, poi, più di 5 milioni di minori hanno bisogno di assistenza umanitaria e 7,8 milioni di adolescenti non hanno istruzione. L’economia è al collasso, con un tasso di disoccupazione pari al 40%. Il protrarsi del lungo conflitto – che Papa Francesco ricorda spesso nei suoi appelli per la pace (…) sta dunque incidendo pesantemente sull’economia, aggravando la povertà”. Ad oggi ancora nessun segnale di pace, il conflitto, prosegue, impattando anche sulle tradizionali rotte commerciali regionali, data l’importanza strategica del Myanmar, che fa da ponte tra l’Asia meridionale e il sudest asiatico. Le nuove elezioni sono in programma per la prossima estate, nella speranza che possano svolgersi in un contesto di sicurezza.
Inoltre rimane drammatica la situazione della minoranza etnica musulmana dei rohingya che discriminati sono costretti dal paese. L’associazione Insieme per le Missioni, una delle tante realtà rappresentata all’interno del Consiglio Missionario che a giugno si è mossa avviando un progetto a sostegno delle popolazioni sfollate, è riuscita nell’intento di recapitare cinque spedizioni di presidi medici ed aiuti. Inoltre ha fornito i fondi necessari alla costruzione di quattro cisterne, due delle quali sono già state ultimate ed inaugurate, per la raccolta dell’acqua piovana, unica fonte di acqua potabile, essendo il sottosuolo del Myanmar privo di falde acquifere. In questi giorni, con grande fatica, sta cominciando l’approvvigionamento dei materiali per la costruzione delle ultime due cisterne il cui costo, a causa dell’inflazione galoppante, è raddoppiato negli ultimi tre mesi. Gli spostamenti sono difficili per via delle strade fangose ed interrotte. Il traguardo della realizzazione di quattro cisterne da 200 mila litri ciascuna sarà presto raggiunto. L’associazione Insieme per le missioni lancerà una raccolta fondi, attraverso la proposta di panettoni e pandori per il prossimo Natale. Il ricavato andrà a favore dei bambini sfollati del Myanmar costretti a vivere nelle tendopoli per assicurare loro un pasto caldo quotidiano, le medicine e generi di prima necessità.