Alle origini del Credo
Domani, 26 novembre, la prolusione di Emanuela Prinzivalli sul Concilio di Nicea
Con la prolusione affidata ad Emanuela Prinzavilli sul tema “Nicea e il cambio di paradigma teologico” (martedì 26 novembre ore 9 – Seminario viale Timavo 91/93 Reggio Emilia), in occasione dell’Apertura dell’Anno Accademico, lo Studio Teologico Interdiocesano intende fare memoria del Concilio di Nicea, di cui nel 2025 – in felice concomitanza con il Giubileo ordinario – ricorrono i 1700 anni. Il testo della professione di fede scritto allora dai nostri padri – il quale è l’antenato del Credo recitato oggi nella messa, proprio per questo detto “Simbolo niceno-costantinopolitano” – ha numerose valenze significative. Ha una valenza storica, perché è frutto del primo concilio ecumenico della Chiesa. Ha una valenza dogmatica, perché fissa alcuni elementi imprescindibili per i contenuti della fede cristiana. Ha una valenza ecumenica, perché riunisce le diverse Chiese cristiane dell’oriente e dell’occidente. Ha una valenza teologico pastorale, perché si pone il tema fondamentale della comunicazione della fede attraverso la formulazione di un nuovo linguaggio. La scelta di celebrare l’anniversario di Nicea è non solo un “atto dovuto” per l’importanza che costituì quell’evento. La memoria di Nicea è un’ottima occasione per riflettere sul compito perenne della teologia, fatta di assidua conoscenza delle fonti e insieme di ricerca coraggiosa per trasmettere nelle culture di oggi il “deposito della fede”. Come suggerisce il titolo della prolusione, Nicea propose una nuova forma per esprimere l’identità e la relazione tra le persone divine nella Trinità.
Cos’è lo STI e come iscriversi
Lo Studio Teologico Interdiocesano (STI) con sede a Reggio Emilia – che le Chiese di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla e Parma continuano fedelmente a sostenere per la vita e la formazione dei fedeli – vuole onorare questo servizio alla fede, in comunione con la Chiesa universale. Da settembre 2024 lo Studio Teologico consente l’iscrizione come “studente ordinario” anche a persone che non possono frequentare tutte le lezioni previste per raggiungere i 60 crediti annuali, ma intende comunque completare, in un periodo di tempo superiore ai 5 anni, il piano di studi per l’ottenimento del Baccalaureato in Teologia. Questa possibilità permette di incoraggiare la partecipazione di studenti iscritti ad altri percorsi universitari, lavoratori che usufruiscono delle ore per il “diritto allo studio”, coloro che per interesse personale desiderano dedicarsi all’approfondimento delle conoscenze teologiche pur non avendo urgenza di ottenere un titolo di studio. Naturalmente rimane sempre possibile frequentare singoli corsi, scegliendo se sostenere l’esame oppure partecipare come semplice uditore. Augurando agli studenti e alle studentesse un proficuo proseguimento degli studi intrapresi, un sentito ringraziamento ai docenti – presbiteri, religiosi, laici e laiche – per l’impegno personale e collegiale a sostegno dell’attività didattica e accademica.