Sempre accoglienti
Le attività educative nella parrocchia di Limidi con l’accompagnamento di don Xavier Kannattu
di Giacomo Sforzi
Qual è il valore delle opportunità educative destinate ai più piccoli all’interno delle parrocchie? In cosa consistono? Tra le varie realtà della Diocesi di Carpi, quella di Limidi rappresenta un luogo dove varietà e spirito d’iniziativa rivestono un ruolo predominante. Sono infatti tante le occasioni pensate per aiutare i più piccoli nella crescita spirituale e relazionale. Un’offerta da sempre molto ricca per una frazione, ben riassunta dalle parole di don Xavier Kannattu, punto di riferimento della comunità limidese e di amministratore parrocchiale dal 2021: “Il valore principale sul quale insistiamo è legato all’accoglienza, per far sì che i più piccoli e le loro famiglie si sentano a casa frequentando la parrocchia”. Per riuscire in questo intento sono necessari percorsi educativi strutturati, che aiutino i bambini a intraprendere e curare il loro cammino di fede fin da piccoli. “A Limidi abbiamo la fortuna di avere sia attività di Azione Cattolica che l’Agesci, che rivestono un ruolo fondamentale nelle attività educative, grazie al contributo e alle esperienze di chi si mette al servizio per portare avanti la crescita umana e spirituale di bambini e ragazzi”. Ma oltre alle associazioni, seguite e affiancate attivamente da don Xavier, sono ancora tante le persone che frequentano la parrocchia in modo più marginale, ed è qui che entra in gioco il ruolo della comunità: “Dobbiamo prestare attenzione e coinvolgere soprattutto quei nuclei familiari un po’ ai margini, creando occasioni d’incontro per sentirsi parte di questa realtà. Ognuno deve dare il suo contributo per riuscire nell’intento di essere una comunità che educa”.
Il ruolo di AC e Agesci
Azione Cattolica e Agesci offrono la possibilità di intraprendere una scelta di percorso “su misura”. “Nell’ultimo periodo – afferma Valentina Poppi, presidente parrocchiale di AC – abbiamo riscontrato criticità che ci hanno portato a focalizzarci su settori specifici, scegliendo di limitare gli ingressi dei bambini che dovevano cominciare i percorsi di iniziazione cristiana. Dopo due anni, però, ci siamo resi conto che questa mancanza era avvertita dalle famiglie, per cui abbiamo ripreso. Il valore che credo differenzi l’AC da altre proposte è l’essere in stretta relazione con la Chiesa, proponendo un percorso legato anche ai temi lanciati dalla Chiesa stessa in un cammino condiviso. È necessario essere sensibili verso le fasce d’età più giovani, stimolando i bambini su temi che sentono vicini, per valorizzare l’individuo e la persona come unica e speciale”.
Da parte dell’Agesci, storicamente radicata nella parrocchia di San Pietro in Vincoli, “negli ultimi anni – commenta Emanuele Pasquali, capo Branco – c’è stato un grande aumento di numeri nei Lupetti, segnale che la proposta dello scautismo a Limidi funziona ancora. Una proposta che continua ad essere l’accompagnamento del singolo e la sua crescita, con attività basate su esigenze e bisogni riscontrati. I valori sono gli stessi delle tre scelte della Partenza: la scelta di Fede, di Servizio e quella Politica. Non dimentichiamo infine l’importanza della dimensione comunitaria, dove siamo coinvolti prestando servizio nelle attività parrocchiali e mantenendo una stretta interazione con le altre realtà nella preparazione dei sacramenti”.
L’impegno dell’Anspi
A dare manforte ad Azione Cattolica e Agesci c’è inoltre l’Anspi parrocchiale, da sempre molto attiva nella dimensione oratoriale. “Allo stato attuale – sottolinea Enrico Malagoli, presidente dell’Anspi Comitato Zonale di Carpi – siamo operativi con varie attività, tra cui la scuola di musica ed il centro estivo, che si ferma solo per due settimane ad agosto e rappresenta un punto di riferimento per i più giovani. In occasione delle celebrazioni domenicali o per altre festività apriamo anche il bar parrocchiale, che permette ai bambini e alle famiglie di trascorrere in parrocchia momenti di vita quotidiana”. Nelle proposte di Anspi l’educazione non è intesa solo come incontro e condivisione, ma anche come istruzione e sperimentazione, resa possibile da alcuni laboratori improntati a riscoprire il piacere e la tradizione della manualità.
Una comunità attiva
Uno spazio a parte merita la scuola d’infanzia, gestita dalle Suore delle Poverelle fino al luglio scorso quando hanno lasciato la parrocchia dopo 75 anni di presenza. L’asilo rappresenta un’eredità preziosa, che la parrocchia è determinata a portare avanti: “Le Suore – conclude don Xavier – hanno avuto un ruolo importantissimo nella missione dell’educazione cristiana in questa comunità, ora che non sono più qui è la parrocchia che si impegna ancor di più in questo ambito. Portiamo avanti le nostre attività seminando, nella speranza che i più piccoli, ma anche le famiglie, si leghino alla comunità e se ne sentano parte”.