Come si cura la democrazia
Dalla settimana sociale è nata la “Rete di Trieste”, collegamento nazionale tra gli amministratori cattolici
di Maria Silvia Cabri
“A Trieste si è voluto lanciare un messaggio: di principi e valori, ma anche di concretezza, attraverso le decine di buone pratiche che sono state presentate”. Si parte da qui, facendo di “Trieste”, ossia della 50ª settimana sociale dei cattolici in Italia (che si è svolta a luglio scorso) un luogo simbolico (oltre che fisico) e un punto di partenza, per andare “Al cuore della Democrazia” (il tema scelto). A Trieste, quasi 100 amministratori locali, formatisi nelle associazioni e nei movimenti cattolici si sono autoconvocati, chiedendo di camminare insieme a prescindere dalle appartenenze partitiche e civiche. E, da Trieste, appunto, “si è voluto lanciare un messaggio”. Con queste parole, Nicola Marino, dell’Ufficio interdiocesano per la pastorale sociale e del lavoro, ha introdotto l’incontro che si è svolto mercoledì 6 novembre in Sala Duomo a Carpi, il cui titolo ne riassume già i principi cardine: “Allenare la partecipazione, promuovere il dialogo politico, curare la democrazia: la spinta dei cattolici italiani dopo Trieste”. Alla serata, promossa dalla Diocesi di Carpi e da “Prendiamoci Cura”, Centro di Pastorale sociale e del Lavoro, chiesa di Modena- Nonantola e Chiesa di Carpi, erano presenti, come relatori, Francesco Russo, già senatore e attuale vice presidente del Consiglio del Fruili Venezia Giulia, promotore della rete nazionale delle amministrazioni locali nata a Trieste, e Paolo Seghedoni, vicepresidente nazionale dell’Azione cattolica per il settore Adulti, nonché, tra il pubblico, vari rappresentanti del mondo politico (compresi i candidati locali alle prossime elezioni regionali), istituzionale e dell’associazionismo.