Sorella Anna Rita, la gioia dell’accoglienza
La comunità piange la scomparsa di Sorella Anna Rita e ne ricorda le doti ispirate a Mamma Nina e Mamma Teresa
di Maria Silvia Cabri
Ha vissuto tutta la sua vita ispirandosi agli insegnamenti di Mamma Nina e di Mamma Teresa, dedicandosi agli altri, in particolare alle bambine e ragazze che negli anni ha accolto come “madre affidataria” nella grande Casa della Divina Provvidenza di via Matteotti. La chiesa di Carpi e tutta la comunità piangono la scomparsa di Sorella Anna Rita, dell’ordine delle Figlie di San Francesco fondato da Mamma Nina. Sorella Anna Rita (al secolo Anna Lambertini; prese il nome anche di Rita dopo essere entrata nella Casa) è venuta a mancare il 1° novembre, all’età di 72 anni. Originaria del mantovano, era entrata ventenne nell’ordine religioso e, da subito, è sempre stata molto legata a Mamma Teresa. Dopo la morte di Mamma Teresa, il 10 agosto 2019, sorella Anna Rita (l’ultima suora ad entrare nella Casa e la più giovane dell’ordine) era diventata il punto di riferimento della Casa della Divina Provvidenza. Ora restano due suore più anziane, Sorella Marta Maria e Sorella Marta Francesca. Monsignor Erio Castellucci, vescovo di Carpi, durante le esequie funebri (organizzate dalle onoranze Salvioli il 4 novembre in Cattedrale), ha ricordato che “dopo la morte solo l’amore resta e Sorella Anna ha testimoniato questo amore con due atteggiamenti: innanzitutto la gratitudine. Oltre cinquanta anni fa è entrata in contatto con l’Opera di Mamma Nina e si è sentita accolta, e preziosa, per Mamma Teresa e per tutte le ragazze ospiti e negli anni ha voluto restituire quell’abbraccio. Ha servito per gratitudine e riconoscenza”.
“In secondo luogo – ha proseguito don Erio – ha sempre manifestato fiducia nelle risorse altrui, anche delle persone più fragili cui riservava lo sguardo che Gesù aveva riservato a Zaccheo. Due atteggiamenti che sono forme di amore». Una delle sue prime “spose”, ha letto un messaggio che Sorella Anna di recente aveva mandato ad una delle sue “figlie”: “Ti ho accolto come una figlia nella casa del Signore come mi hanno insegnato Mamma Nina e Mamma Teresa. So che hai sofferto molto, ma vedrai che troverai delle persone che ti vogliono bene. Io sarò sempre al tuo fianco, se avrai bisogno ci sarò finché il Signore vorrà”. “Durante il periodo della malattia – ricorda Giulia Pellacani, coordinatrice della Casa della Divina Provvidenza – le sue ‘figlie’ sono sempre state presenti, venivano a trovarla, le faceva compagnia, le scrivevano lettere e messaggi. Sorella Anna mi ha sempre raccontato che dopo aver accolto la vocazione per diventare suora, per fare discernimento aveva visitato alcuni istituti religiosi. Quando è arrivata a Carpi, è stata accolta da Mamma Teresa e da tante bambine, e subito ha sentito dentro una sensazione di gioia e di famiglia. Ha capito che quello era il luogo, e non se ne è più andata”. Era rinomata anche per il suo estro creativo: “Aveva due mani d’oro, realizzava lavoretti che poi regalava. Era molto attenta alle sue bambine: per anni ha organizzato la venuta di Santa Lucia e preparava con cura i pacchettini in base ai desideri delle piccole e a quello che la Provvidenza portava. E poi il presepe vivente: fino al 2007 lo ha organizzato alla Sagra, il pomeriggio di Natale. Per non parlare del suo mitico presepe: iniziava a prepararlo tre mesi prima, si estendeva per metri lungo tutta la casa. Una tradizione bellissima che vorremmo portare avanti”.
Affettuoso e pieno di gratitudine anche il ricordo di don Massimo Dotti, presidente della Fondazione Casa della Divina Provvidenza: “Mamma Nina amava molto i Santi, li invocava in tutte le occasioni. E Sorella Anna Rita è venuta a mancare proprio il giorno di Ognissanti”.