La Chiesa che siamo e che sarà
O missionaria o non è
di Don Antonio Dotti, direttore del Centro Missionario Diocesano
Quest’anno il mese missionario è stato “prolungato” di qualche giorno per aspettare il ritorno di Martina Vignato dal Cile, dopo un anno in convenzione CEI per i giovani, all’interno di un progetto della comunità Papa Giovanni XXIII. La nostra giovane missionaria e il presbitero diocesano don Luca Baraldi, per tre anni sacerdote “Fidei Donum” in Canada, porteranno la loro testimonianza alla veglia missionaria in Cattedrale sabato 9 novembre alle ore 21. Sarà l’occasione per guardare in modo particolare al continente americano anche perché già saremo a conoscenza dell’esito delle elezioni presidenziali statunitensi, la nazione che da sola porta oggi la responsabilità del controllo degli equilibri (molto instabili) dell’intero pianeta. Ebbene, il passo evangelico che guiderà la nostra preghiera, “andate e invitate al banchetto tutti” (Mt 22,9) diventa, in questo tempo di guerre che ci riguardano da vicino e ci condizionano quotidianamente, una profezia di speranza. Anzitutto si tratta di un invito del Re, la missione dei discepoli di Cristo, infatti nasce da un’iniziativa divina che ci precede sempre e ci coinvolge. Il banchetto di nozze è già preparato, con la Pasqua di Cristo queste nozze sono già avvenute, si tratta di fare in modo che tutti possano arrivare a desiderare di prenderne parte. Inoltre, se è vero che sono invitati tutti, per realizzare questo desiderio del Re occorrerà partire dai poveri, coloro che il mondo esclude ma in tante occasioni anche noi. Saranno loro a dettare le nostre agende, se veramente vogliamo una Chiesa viva perché aperta e inclusiva. Facile a dirsi, più difficile a farsi. Ecco allora la parola “Andate”, è il verbo dell’invio in missione, che il Signore non riserva solo a pochi eletti del Suo popolo ma veramente a ciascun suo membro. Questa partenza esprime la fiducia che il Signore risorto ripone in noi ed il coraggio di chi va per annunciare non sé stesso ma l’amore di Dio che si è scoperto. La veglia sarà l’occasione di manifestare concretamente questo amore attraverso le offerte che verranno raccolte come di consueto per le Pontificie Opere Missionarie, la realtà che meglio di ogni altra conosce quali sono i bisogni dei diversi popoli invitati alle nozze. Anche Martina e don Luca ci faranno scoprire situazioni nel mondo che non immaginiamo. Sarà bello sognare con loro, con il vescovo Erio unito spiritualmente perché in quei giorni impegnato in una missione in Togo, e con papa Francesco “non una Chiesa seduta, una Chiesa in piedi. Non una Chiesa muta, una Chiesa che raccoglie il grido dell’umanità. Non una Chiesa cieca, ma una Chiesa illuminata da Cristo che porta la luce del Vangelo agli altri. Non una Chiesa statica, una Chiesa missionaria, che cammina con il Signore lungo le strade del mondo” (dall’omelia a conclusione del recente Sinodo dei vescovi per ‘una chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione’). Il banchetto è preparato, cosa aspettate? Venite!