Ricordando i nostri sacerdoti, don Giuseppe Rettighieri e Mortizzuolo
Don Giuseppe Rettighieri fu parroco di Mortizzuolo di Mirandola per 54 anni tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. Seppe incrementare l’organizzazione parrocchiale sia sotto l’aspetto religioso che in quello aggregativo. Fondò la Cassa rurale cattolica e l’asilo per i bambini, al suo ministero si devono numerose vocazioni sacerdotali
di Andrea Beltrami
Don Giuseppe Rettighieri e la chiesa di Mortizzuolo (foto d’archivio)
Approfittiamo volentieri della commemorazione dei defunti per ricordare, come già fatto in passato, le figure dei nostri sacerdoti che per stima e zelo pastorale hanno meritato l’affetto dei parrocchiani e di quanti li hanno avvicinati. Tra questi viene annoverato don Giuseppe Rettighieri, storico parroco di Mortizzuolo, a cui diversi nostri sacerdoti devono riconoscenza per averli avviati verso il sacerdozio. Nato a Fossoli il 15 aprile 1864 fu ordinato presbitero il 24 settembre 1887 dal vescovo Gherardo Araldi. L’inizio del ministero sacerdotale lo vedono insegnante nel locale seminario fino al 1893 quando venne mandato a Mortizzuolo in aiuto al vecchio e malfermo parroco, don Angelo Mantovani le cui condizioni di salute erano peggiorate a seguito della caduta di un fulmine sul campanile della chiesa. Dopo la morte del prevosto, il nostro prende solennemente possesso della parrocchia di Mortizzuolo il 13 ottobre 1895. Spese la propria vita al servizio della comunità di Mortizzuolo per cinquantaquattro anni, sempre disponibile e attento alle esigenze dei parrocchiani e di quanti ricorrevano a lui. da un punto di vista pastorale, don Rettighieri seppe incrementare l’organizzazione parrocchiale sia sotto l’aspetto religioso che in quello aggregativo adattandosi alle necessità dei tempi tanto da essere ritenuto un uomo moderno per la cultura del tempo. Incrementò la pietà religiosa attivando la Confraternita della Madonna del Buon Consiglio, che divenne il centro propulsore della vita devozionale e cultuale della comunità; organizzò con grande efficienza l’Azione Cattolica formando gli aderenti all’apostolato sociale e religioso. Per il bene della frazione e della gente don Giuseppe si prodigò perché fosse fondata una “Cassa rurale cattolica”, nel 1905, e una Società cattolica per l’Assicurazione del bestiame, due anni più tardi. Per l’educazione dei bambini fece costruire l’asilo parrocchiale, nel 1926, importante struttura di supporto alle famiglie, utile alla crescita e all’assistenza dei fanciulli. Don Rettighieri viene anche ricordato come uomo di profonda fede e di intensa preghiera e vita spirituale; sul suo esempio alcuni ragazzi di Mortizzuolo sono diventati sacerdoti e ne conservavano un rispettoso ricordo unito da profonda gratitudine. Piace concludere questo ritratto con alcuni stralci del testamento spirituale di don Rettighieri eloquente testimonianza di chi si è dedicato interamente al Signore e al popolo affidato: “[…] a Gesù Sacramento dono tutto me stesso; a Lui raccomando l’anima mia e invoco quelle grazie che rendono preziosa la morte del cristiano. […]. Gli chiedo perdono per non avervi generosamente corrisposto e per non aver raggiunto quella perfezione e quella santità alla quale Egli, nonostante i miei molti demeriti, mi chiamava. […] Chiedo scusa alla mia popolazione di non aver saputo guidarla colla parola e coll’esempio nella vita della virtù cristiana. Mi perdoni i molti difetti e mancamenti che ha in me riscontrati, cerchi di evitarli in sé. […] Prometto di ricordarmi e di pregare per Mortizzuolo in Paradiso ove spero per l’infinita misericordia di Dio di essere accolto”.