Martina Vignato, giovane mirandolese, ritorna in Italia dal Cile
Rientra in Italia Martina Vignato, giovane mirandolese, dopo un anno trascorso con la Comunità Papa Giovanni XXIII a Valdivia del Cile. Porterà la sua testimonianza alla Veglia Missionaria Diocesana sabato 9 novembre, alle 21, in Cattedrale a Carpi
Martina Vignato (a destra) con due ragazzi del gruppo “Manos bajo la lluvia”
Martina Vignato, la giovane mirandolese che ha trascorso un anno in convenzione CEI presso la casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII a Valdivia del Cile, rientra in Italia martedì 29 ottobre.
Sabato 9 novembre, alle 21, in Cattedrale a Carpi, porterà la sua testimonianza alla Veglia Missionaria Diocesana insieme a don Luca Baraldi, che ha vissuto per tre anni come sacerdote fidei donum nella Diocesi di Mackenzie-Fort Smith nei Territori del Nord Ovest del Canada. Anticipiamo, di seguito, alcune delle riflessioni che proporrà alla Veglia.
Martina, con quali esperienze riempirai il tuo bagaglio per il viaggio di ritorno?
Con un bagaglio carico di esperienze e di emozioni torno a casa, dopo un anno vissuto a Valdivia, in Cile. La condivisione è stata sicuramente la chiave di questa mia esperienza dall’altra parte del mondo, che mi ha permesso di creare legami forti e sinceri con tante persone provenienti da realtà molto diverse dalla mia. Ogni ambito in cui mi sono messa a disposizione, da quello con ragazzi diversamente abili, a quello con persone in situazione di strada e migranti, mi ha fatta crescere, acquisire consapevolezze e sensibilità nuove, verso l’altro e verso me stessa. Mi porto nel cuore tutti i momenti, alti e bassi, di questo periodo. Torno consapevole di avere una nuova casa, una nuova famiglia, che mi accoglierà se decidessi di tornare.
Il valore di questa opportunità che mi è stata data per me è impossibile da calcolare ed è una esperienza che consiglierei a tutti i giovani, soprattutto a quelli che ancora non hanno ancora capito in che direzione andare, come me.
Mi sento di dare un enorme ringraziamento a tutte le persone che l’hanno permesso e che ne hanno fatto parte.
I ragazzi delle foto che vi invio sono del gruppo “Manos bajo la lluvia” (Mani sotto la pioggia), laboratorio per ragazzi diversamente abili.