Eventi. Festa per i cento anni di scautismo
Aperte le celebrazioni a Carpi e Mirandola
Il grande gioco dello scautismo continua, solido nei pilastri delle sue fondamenta mirandolesi e carpigiane, nei suoi valori umani e cristiani, e proiettato con fiducia nel futuro a servizio delle nuove generazioni. È questo il senso delle celebrazioni del centenario dello scautismo in diocesi di Carpi, aperte sabato 26 ottobre con iniziative che hanno coinvolto tutti gli aderenti dai lupetti fino agli adulti del MASCI. In serata presso l’auditorium Montalcini a Mirandola si è svolto un momento commemoratvo nel quale sono stati ricordati gli artefici di questa straordinaria storia ormai centenaria: Arnaldo Pozzetti, don Francesco Venturelli, don Zeno Saltini, Odoardo Focherini, Mariella Bruschi e don Nino Levratti. Una storia ricostruita con accuratezza nei minimi dettagli e ricchezza di documenti e immagini, da Fabio Balboni e Stefano Zerbini nel volume “1924 – Prima e dopo”. Nella prima parte della serata ampio spazio ai saluti istituzionali: l’amministrazione comunale di Mirandola con l’assessora alle politiche sociali, volontariato e sport Lisa Secchia, Guido Maffei per la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Andrea Ballestrazzi per la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Daniele Galavotti titolare dell’azienda Spectrum Medical. Dopo il saluto del vescovo Castellucci impossibilitato a presenziare, a nome della chiesa locale sono intervenuti don Fabio Barbieri, parroco di Santa Maria Maggiore in Mirandola e il Vicario Generale monsignor. Gildo Manicardi.
Da parte di tutti espressioni di apprezzamento per l’azione educativa svolta nei decenni passati ma soprattutto gratitudine per la presenza operosa in tanti ambiti della vita ecclesiale e civile.
Al termine un caloroso e prolungato applauso al regista dell’evento Marco Paolini, agli attori e ai coristi. Il canto con la benedizione che chiude le notti al campo, dopo il fuoco di bivacco, ha lasciato nel cuore dei presenti il senso di una missione che deve continuare e quindi arrivederci al prossimo bicentenario.
L. L.
Foto di Nicola Catellani