Al G7 dedicato alla disabilità presenti alcune realtà modenesi di inclusione
Si è svolto ad Assisi il primo G7 dedicato all’inclusione e alla disabilità. Presenti alcune realtà modenesi che promuovono l’inclusione di giovani disabili nel settore della ristorazione. Il Papa ha affermato che garantire servizi adeguati alle persone con disabilità è una questione di giustizia e di rispetto della loro dignità
La Bella Sfilza
Nell’ambito del primo “G7 – inclusione e disabilità” che si è svolto ad Assisi dal 14 al 16 ottobre sono state coinvolte alcune realtà modenesi, esempi virtuosi di proposte inclusive per i giovani con disabilità nell’ambito della ristorazione: La Bella Sfilza di Concordia, La Frolleria di Mirandola, Rulli Food di Finale Emilia e Il Tortellante di Modena. Per tutti una bellissima occasione per dimostrare che la disabilità non è un ostacolo ma una risorsa.
Photo Vatican Media – Sir
Papa Francesco ha ricevuto in udienza una delegazione di Ministri partecipanti al G7 su inclusione e disabilità
“Garantire servizi adeguati alle persone con disabilità non è solo una questione di assistenza – quella politica dell’assistenzialismo: no, non è questo – ma di giustizia e di rispetto della loro dignità”. Lo ha precisato Papa Francesco, ricevendo in udienza una delegazione di Ministri partecipanti al G7 su inclusione e disabilità che si è svolto ad Assisi dal 14 al 16 ottobre. Si è trattato del primo G7 della storia dedicato in maniera esclusiva ai temi dell’inclusione e della disabilità, concentrandosi su questioni globali di rilevanza economica, politica e sociale, tra cui sicurezza internazionale, crescita economica, cambiamento climatico e diritti umani. “Tutti i Paesi hanno il dovere di assicurare le condizioni perché ogni persona possa svilupparsi integralmente, in comunità inclusive”, ha ribadito Francesco, secondo il quale “è importante operare insieme perché sia reso possibile alle persone con disabilità di scegliere il proprio cammino di vita, liberandole dalle catene del pregiudizio”. “La persona umana – ricordiamolo – non dev’essere mai mezzo, sempre fine!”, il monito del Papa: “Questo significa ad esempio valorizzare le capacità di ciascuno, offrendo opportunità di lavoro dignitoso. Una grave forma di discriminazione è escludere qualcuno dalla possibilità di lavorare. Il lavoro è dignità; è l’unzione della dignità. Se tu escludi la possibilità, gli togli questo. Lo stesso si può dire per la partecipazione alla vita culturale e sportiva: questo è un’offesa alla dignità umana”. Anche le nuove tecnologie, per Francesco, “possono essere strumenti potenti di inclusione e partecipazione, se rese accessibili a tutti. Vanno orientate al bene comune, al servizio della cultura dell’incontro e della solidarietà. La tecnologia va utilizzata con saggezza, affinché non crei ulteriori disuguaglianze, ma diventi invece un mezzo per abbatterle”.
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Il Tortellante con la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli