Il Tempio di San Nicolò verso la grande riapertuta del 1° novembre
“La riapertura della chiesa ha un ruolo molto importante anche nell'ottica della ripresa dell'attività della parrocchia"
“Dentro San Nicolò. Il Tempio apre dopo il restauro”: venerdì 1° novembre il Tempio di San Nicolò di Carpi riapre al culto. Il titolo scelto per l’atteso evento già contiene in sé gli elementi portanti di quella che si appresta ad essere una giornata indimenticabile per tutta la cittadinanza. Dopo oltre dodici anni, infatti, ossia dal sisma di maggio 2012, sarà di nuovo possibile entrare in San Nicolò e ammirarne la bellezza. Lunedì 21 ottobre, alla Sala Khaled dei Musei di Palazzo dei Pio, durante la conferenza stampa indetta dalla Città di Carpi e dalla Diocesi di Carpi, è stato fatto il punto sugli interventi di restauro che sono stati eseguiti e sul patrimonio storico-artistico della Chiesa, alla presenza di monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi, dell’architetto Enrico Vincenzi, responsabile del Servizio “Patrimonio Tutelato” e responsabile degli interventi di restauro sul Tempio di San Nicolò e della dottoressa Manuela Rossi, responsabile del Servizio “Musei – Archivio storico – Memoria – Teatro – Turismo” del Comune di Carpi.
“Il Comune (proprietario della chiesa sin dal 1871) ha effettuato negli ultimi cinque anni i lavori di ripristino resi necessari dai danni provocati dal sisma del 2012 – ha affermato l’architetto Enrico Vincenzi -. Il progetto definitivo è stato redatto nel 2018, da allora sono stati condotti lavori di riparazione del danno e miglioramento sismico, non un semplice restauro della chiesa. I lavori sono stati articolati in due appalti: uno sulla sismica e un altro sulle superfici decorate per un costo totale di 3 milioni e 800mila euro (di cui 1milione e 600mila euro a carico del Comune, e il rimanente a carico della Regione)”. Manuela Rossi ha tracciato la storia del Tempio: “San Nicolò è una delle chiese più importanti di Carpi se non la più importante a livello di storia dell’arte. Quella che vediamo oggi è la chiesa di Alberto Pio tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, realizzata su un sito dove già c’era l’antica cappella di San Nicola del 1100 e che era il ‘pantheon’ della famiglia Pio, che vi seppelliva i propri defunti. La chiesa di Alberto Pio fu ispirata alle grandi opere del Bramante, con una pianta centrale poi rivista dal Peruzzi. Sono rimasti solo due dipinti originali, ad opera di Bernardino Loschi, mentre il resto risale al Seicento, così come le scagliole. Gli ultimi interventi risalgono invece all’Ottocento, a seguito di un terremoto”.
“La riapertura del Tempio di San Nicolò – ha proseguito monsignor Gildo Manicardi, vicario generale della diocesi di Carpi – ha un ruolo molto importante anche nell’ottica della ripresa dell’attività della parrocchia. Ciò inoltre comporta un affiancamento reciproco e una collaborazione tra la Diocesi e il Comune, con benefici per tutta la città: si pensi, ad esempio alla Mensa del Povero. Non solo: con la riapertura, siamo riusciti a salvare la presenza in città di una Congregazione religiosa, i Missionari Servi dei Poveri, anche detti Bocconisti o Cusmaniani. Ci sarà quindi un parroco sia per San Nicolò che per San Francesco, padre Celestino, con due viceparroci e altri due sacerdoti e tutti abiteranno nel convento di San Nicolò. Il messaggio, dunque è di continuità, per la riapertura e perché i Missionari Servi dei Poveri sono stati sempre molto vicini ai francescani, in quanto il loro fondatore si è appoggiato ai cappuccini. Ed è al tempo spesso, un rilancio verso il futuro”.
Il 1° novembre, dopo la riapertura istituzionale, ci sarà alle 15.30 la concelebrazione della Messa con il vescovo Erio Castellucci e alle 21 concerto del M° Carlo Guaitoli. Per le visite guidate e il concerto è necessaria la prenotazione https://www.comune.carpi.mo.it/prenota-eventi/museipalazzopio-visiteguidate/
(attivo da domenica 27 ottobre).
Intervento di Manuela Rossi
Intervento di monsignor Gildo Manicardi