Media. Un’occasione per conoscere Avvenire
Domenica 6 ottobre la chiesa di Carpi vive la Giornata del quotidiano dei cattolici. Una pagina speciale e copie del giornale nelle parrocchie
Domani, 6 ottobre, la diocesi di Carpi vive la Giornata per il quotidiano dei cattolici Avvenire. Si tratta di un appuntamento annuale che cade solitamente all’inizio dell’anno pastorale proprio per rimarcare, tra i tanti meriti, anche il ruolo di Avvenire nell’accompagnare e sostenere il cammino delle comunità ecclesiali. L’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Carpi, ha curato l’organizzazione della giornata in collaborazione con i Parroci e con il servizio commerciale di Avvenire, pertanto domani saranno distribuite in tutte le parrocchie della diocesi circa mille copie del giornale. “La Giornata dedicata al quotidiano Avvenire – ricorda il direttore dell’Ucs di Carpi, Luigi Lamma – è l’unica occasione per far conoscere e apprezzare il servizio svolto da Avvenire e la qualità dei contenuti che non a caso fa sì che sia uno dei pochi giornali che riporta una crescita dei lettori”. Nella pagina speciale dedicata alla Diocesi di Carpi all’interno del dorso nazionale ci sarà anche il messaggio del vescovo Erio Castellucci che quest’anno si sofferma sul rapporto tra la chiesa e i media laici e sull’originalità di Avvenire, non solo per quanto riguarda la puntuale informazione sulle vicende ecclesiali ma anche per lo spirito evangelico che lo anima. Riferendosi in particolare a tre grandi eventi di questa estate: la 50.ma Settimana sociale dei cattolici a Trieste (3-7 luglio), la Route nazionale delle Comunità capi dell’Agesci a Verona (22-25 agosto) e il Meeting organizzato da Comunione e Liberazione a Rimini (20-25 agosto), monsignor Castellucci rileva il diffuso disinteresse dei media laici mentre questi fatti ci ricordano che “il mondo non è fatto solo di guerre e violenze, disastri naturali e ingiustizie: è fatto anche di gesti generosi, riflessioni creative, esperienze costruttive. E siamo contenti che, pur consapevoli di essere minoranze, le comunità e i gruppi ecclesiali sappiano innestare fiducia nelle vene del mondo. Un’iniezione di fiducia e di coraggio indispensabile per accompagnare la tappa finale del Cammino sinodale, giunto ormai al suo apice nel 2025, nell’anno del Giubileo dal titolo “pellegrini di speranza”, e che continuerà, grazie alla lettura e alla diffusione di Avvenire e degli altri media cattolici nazionali e diocesani, a diffondere i fatti e le ragioni di una testimonianza cristiana capace di profezia. Con l’auspicio che anche altri media siano più attenti a coglierli”.