Laboratorio Realino, nuove proposte di formazione
Il 19 ottobre convegno inaugurale, il 5 ottobre lancio nell’ambito della Festa del Racconto con Mozzi, Zaccuri e Salvarani
A cura del Laboratorio Teologico Realino
Due dei più apprezzati scrittori del panorama italiano Giulio Mozzi e Alessandro Zaccuri, insieme al teologo Brunetto Salvarani, saranno ospiti a Carpi, sabato 5 ottobre nell’ambito della Festa del Racconto (ore 10 – Tecnopolo Universitario di via Corbolani) per riflettere sul delicato equilibro tra audacia finzionale come lente per capire il futuro e l’aderenza al vero come testimonianza di verità, tra la malia delle mode di genere e l’iperletterario, tema dell’incontro: Utopia, distopia, fantascienza, apocalittica, sociologia, statistica sono aiuti o trappole?
Questo appuntamento costituisce un ponte verso il Convegno inaugurale dell’anno di studi del Laboratorio Teologico Realino in programma sabato 19 ottobre, alle ore 10 presso il Tecnopolo universitario Via Corbolani a Carpi dove si affronterà un tema cruciale anche in vista del Giubileo del 2025: “Raccontiamo la speranza: c’è una futura ‘nuova cultura’ nel vissuto dei giovani d’oggi?”.
Modulo in ottobre
L’idea della morte oggi nella diversità culturale e religiosa Sul tema della rimozione della morte come oggetto di cui parlare e su cui riflettere si è detto tanto, già partire dagli anni ’80 del secolo scorso. Si nasconde la morte al punto che spesso se ne parla solo con perifrasi od eufemismi, quasi che – così facendo – si riuscisse ad evi-tarla, o perlomeno ad edulcorane l’impatto. La morte è spesso vissuta come un fatto privato che rende talvolta difficoltoso alle comunità condividere con i parenti questo momento. Un saluto rigorosamente fatto in fretta, perché è bene non recare disturbo. L’unica morte che “si vede” davvero sembra essere quella che passa nei media, quella dei vip o quella cruenta, frutto di violenza. In questo contesto ci è parso interessante (e speriamo utile!) come Laboratorio Teologico Realino proporre un modulo sul tema del morire oggi. Il percorso proposto fornisce spunti di riflessione, attraverso l’aiuto di approcci culturali e religiosi differenti, su come sta cambiando la preparazione alla morte e come si vive oggi la morte stessa.
Nella prima serata (10 ottobre) il prof. Daniele Castellari ci fornirà spunti sul tema tratti dalla letteratura. Kundera diceva che c’è solo una ragione per cui si scrivono le opere: è per dare una risposta alla domanda “cosa significa vivere?”. E alla domanda cosa significa morire? Partendo dalla sua esperienza di docente, formatore e scrittore ci aiuterà a cogliere le “parole sull’abisso”.
Il secondo incontro (17 ottobre) sarà una tavola rotonda a più voci, con lo scopo di proporre approcci diversi al tema: saranno infatti presenti una “voce” buddista, una musulmana, quella di un non credente, quella di un missionario che ha lavorato tra le popolazioni autoctone del Canada e – ancora – quella di due operatrici del prezioso servizio che la Ausl del nostro territorio ha attivato per i malati terminali.
Nell’ultima serata (24 ottobre) il teologo don Armando Nugnes parlerà nello specifico del mondo cristiano, trattando dei mutamenti avvenuti nel rapporto con la morte e dei problemi e delle prospettive pastorali che ciò implica.