Vaiolo delle scimmie
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon
In questi giorni ha fatto scalpore l’emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie. In questo mio breve articolo non voglio entrare nelle polemiche politiche o sociali ma solamente dare un quadro scientifico di questo allarme lanciato dall’OMS. In Africa sono aumentati casi di questo vaiolo simile a quello umano, portando ad un livello di allerta alto la fase di monitoraggio di una emergenza sanitaria di rilevanza internazionale. Il vaiolo delle scimmie è un poxvirus simile a quello umano già debellato. Quest’anno, i casi di vaiolo delle scimmie che ha contagiato gli esseri umani, ammontano ad oltre 400.000 unità con più di 500 decessi. I casi attualmente descritti in Italia non sono risultati gravi ma hanno necessitato un monitoraggio clinico stretto; attualmente si sono verificati alcuni contagi in Friuli, Lombardia e Veneto. Il primo caso italiano fu riscontrato nel 2022 e da lì sono stati confermati più di 1000 contagi legati soprattutto a viaggi all’estero. I contagiati sono soprattutto di sesso maschile con un range di età che varia dai 14 ai 71 anni; il contagio avviene per contatto diretto con fluidi corporei come sangue o droplet, secrezioni genitali, essudato di lesioni cutanee e croste. Maggiormente la diffusione avviene attraverso rapporti sessuali tra maschi; l’incubazione non supera i 17 giorni dando una sintomatologia con febbre, dolori diffusi, eruzioni cutanee.
Recentemente è stato approvato un vaccino attualmente disponibile ma con dati clinici limitati. I vaccini storici originali contro il vaiolo non sono ovviamente più disponibili al pubblico e, comunque sia, questa vaccinazione dovrebbe offrire una protezione soprattutto in relazione alle complicanze più frequenti tipiche dei non vaccinati rispetto ai vaccinati come: broncopolmonite, shock secondario a diarrea e vomito, cicatrici corneali che possono portare a cecità, encefaliti etc. A questo punto mi fermo per lasciare ad ognuno le proprie riflessioni che possono scaturire a vari livelli. Possiamo costruire riflessioni a livello scientifico riguardanti l’evoluzione del virus e la sua reale pericolosità. Possiamo costruire riflessioni a livello sociale come queste malattie segnino la vita di persone che hanno abitudini sessuali stigmatizzate. Possiamo costruire riflessioni dal punto di vista politico ed economico sulla messa a punto di nuovi vaccini, la loro commercializzazione e le pressioni fatte ad ogni livello per l’acquisto di questi prodotti. Non ho certamente contezza della reale emergenza che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea, certamente dobbiamo avere un approccio di fiducia che prescinde da ogni complottismo e verità nascoste altrimenti si corre il rischio di interpretare sempre come grida non vere di “al lupo-al lupo” e poi magari è la volta che la faccenda è veramente reale.