Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita
La diocesi di Carpi legge il Vangelo - Vangelo di domenica 6 ottobre 2024
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». (…)
A cura di Maria Vittoria Setti, Magister Masci Carpi 2
Lectio
Alcuni farisei si avvicinano a Gesù per chiedere se fosse lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie. Il Signore non risponde in modo diretto, ma rimanda alla disposizione data da Mosé secondo cui si permetteva all’uomo di divorziare dalla moglie qualora “avesse trovato in lei qualcosa di vergognoso” (Dt 24,1). Il piano del racconto evangelico poi passa ad un livello più profondo e Gesù, risponde richiamando le origini della creazione, ossia tornando alle radici stesse della vita dell’uomo e della donna, che sono chiamati a formare “ una sola carne”.
Interrogato dai discepoli in privato Gesù ribadisce l’indissolubilità del matrimonio, che nasce proprio dalla vocazione dell’uomo e della donna alla comunione reciproca, non dalla legge, e afferma l’uguaglianza dei diritti e doveri nella coppia. Il brano termina anche oggi con l’abbraccio di Gesù ai bambini: il suo gesto (“ prendendoli tra le braccia li benediceva”) va oltre quanto richiesto dalla folla (“ gli presentavano dei bambini perché li toccasse”), perché l’Amore del Signore supera ogni nostra aspettativa e perché l’avere un cuore puro come quello dei fanciulli, è l’unico modo per accedere al Regno di Dio.
Meditatio
Leggendo questa pagina di Vangelo, potremmo soffermarci su due osservazioni: da una parte, Gesù mette sullo stesso piano l’infedeltà dell’uomo e quella della donna, nel rapporto coniugale; dall’altra afferma il valore dei bambini, come di coloro a cui appartiene il regno di Dio. Se consideriamo che la donna nella società del tempo era del tutto sottomessa all’autorità maschile e che i bambini non avevano alcuna rilevanza, né diritti, allora davvero possiamo dire che il Signore compie gesti e dice parole assolutamente nuove e preziose. Ma è lo spessore spirituale delle Sue parole che, ancora una volta, ci scuote: il problema non è la corretta interpretazione della legge di Mosè, ma la durezza del nostro cuore! Dio ci ha creato per l’unità, non per la divisione.
Papa Francesco ci ricorda che “ nel progetto originario del Creatore, non c’è l’uomo che sposa una donna e, se le cose non vanno, la ripudia. Ci sono invece l’uomo e la donna chiamati a riconoscersi, a completarsi, ad aiutarsi a vicenda nel matrimonio. Ciò che consente agli sposi di rimanere uniti nel matrimonio è un amore di donazione reciproca sostenuto dalla grazia di Cristo. Se invece prevale nei coniugi l’interesse individuale, la propria soddisfazione, allora la loro unione non potrà resistere”. Ecco perché subito dopo Gesù ci mostra il modello dell’accoglienza del regno: i bambini. Cosa differenzia i bambini dagli adulti? L’innocenza, la semplicità, ma anche la capacità di non stigmatizzare il prossimo, di non alzare muri.
Oratio
Il mondo di oggi ci chiama a vivere il “mordi e fuggi” anche nella vita di coppia. Come riusciamo, nella pastorale familiare, a rendere ancora credibile la promessa di eternità che ci scambiamo con il “per sempre” il giorno del matrimonio? Come riusciamo a manifestare il volto vero della famiglia cristiana, che sa amare, donare e perdonare, che ci fa dire “ permesso, grazie, scusa” ogni giorno? Come Chiesa, sappiamo camminare accanto alle persone che vivono un momento di difficoltà coniugale senza essere giudicanti ma accoglienti?
Contemplatio
Penso ad famiglia speciale, quella di Maria e del Beato Odoardo Focherini. Le lettere che Odoardo scrive a Maria dal carcere di Bologna e dai campi di concentramento mostrano una coppia unita profondamente nell’amore reciproco e verso il Padre, in grado quindi di fare scelte che agli occhi dei più possono sembrare contro la loro stessa famiglia: rischiare la propria incolumità per salvare altre vite. La reliquia che la Diocesi di Carpi ha scelto per il Beato Odoardo Focherini è la fede nunziale: simbolo di eternità, la fede nella reliquia è saldamente ancorata alla Croce, a rappresentare quell’unione al Padre che Maria e Odoardo hanno vissuto durante la loro vita insieme.
Fractio
“Così non sono più due, ma una sola carne”. Che non significa perdere la propria individualità per diventare una cosa sola, ma scegliersi ogni giorno come compagni di viaggio lasciando che Dio abiti la nostra relazione.