Intervista al vescovo Castellucci in occasione dell’assemblea interdiocesana
Il vescovo Erio parla del messaggio pastorale e dell’unificazione delle Diocesi
L’assemblea interdiocesana degli operatori pastorali di Modena e di Carpi ha dato inizio all’anno pastorale “Lavorare nella vigna del Signore non deve essere un carico, ma una carica, non in senso onorifico, ma in senso energetico: un pieno di entusiasmo e un’iniezione di vita. E’ faticoso, certo, ma è la bella fatica del donarsi, la gioia di testimoniare il Vangelo”. Peso e leggerezza, fatica e gioia: sono le parole che hanno fatto da filo conduttore all’assemblea interdiocesana che si è tenuta lo scorso 21 settembre, presso la parrocchia di Gesù Redentore a Modena. Un incontro vissuto in comunione dai numerosi “operai del Vangelo” delle Diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi – sacerdoti, religiosi e religiose, laici – presenti a cui il vescovo Erio Castellucci ha illustrato il suo messaggio per l’anno pastorale 2024-2025. A precedere l’intervento di monsignor Castellucci la lectio del biblista don Claudio Arletti sul brano (1Re 19,8-16) in cui il Signore si manifesta al profeta Elia non nel “vento impetuoso e gagliardo”, non nel terremoto, non nel fuoco, ma nel “sussurro di una brezza leggera”. Letteralmente la “voce di un silenzio sottile”.
Dunque, ha spiegato don Arletti, non le “grandi teofanie” che si leggono nel libro dell’Esodo (Es 19), quando Mosè riceve le tavole della legge, ma un modo nuovo di comunicare da parte di Dio, che Elia è chiamato ad imparare a percepire. La voce di Dio non si impone, sussurra in modo lieve, solleva dall’angoscia il profeta, e lo invia ad una duplice missione: assicurare i sovrani ad Aram e ad Israele e ungere Eliseo come nuovo profeta, come successore. Nei versetti successivi al brano letto all’assemblea, ha aggiunto don Arletti, Elia comprende inoltre di non essere rimasto solo a fronteggiare i nemici di Dio – lamento ripetuto nelle parole del profeta poiché, come gli viene detto, ci sono ben settemila persone in Israele che non hanno piegato le ginocchia alla divinità pagana Baal.
V. P.
L’intervista
“Ho scelto il titolo ‘Il peso leggero’ prendendolo dall’espressione di Gesù quando parla del giogo leggero (Mt 11,29-30) – così spiega monsignor Castellucci nell’intervista rilasciata a Notizie a margine dell’assemblea interdiocesana, svoltasi sabato 21 settembre a Modena – per dire che gli operatori pastorali, vescovi, preti, religiosi e religiose, laici impegnati nelle parrocchie, danno testimonianza di una vita cristiana bella quando la vivono non come un carico pesante che schiaccia ma come, appunto, un peso leggero, cioè portato assieme.