Senza di voi non ci sarebbe la scuola!
Lettera aperta all’inizio del nuovo anno
di Benedetta Bellocchio, Chiara Buzzega e Claudio Cavazzuti
Care/i bambine/i e ragazze/i, inizia un nuovo anno scolastico, carico di nostalgie per l’estate appena conclusa, ma anche del desiderio di ritrovarsi tra compagni, professori, collaboratori scolastici, presidi, tutta quella grande famiglia che ogni giorno vi accoglie per aiutarvi a crescere e maturare. Sì, perché la scuola, quella bella che tutti sogniamo, è prima di tutto un legame tra persone che desideriamo sia forte e pieno di senso. Avete diritto ad adulti che ogni giorno spendano la loro vita professionale per donarvi fiducia nelle vostre potenzialità, affinché proprio grazie all’insegnamento si arricchiscano di conoscenze e competenze da spendere non solo nel “domani” ma già oggi, ogni giorno, lì dove siete e vivete.
Nonostante la fretta, la burocrazia scolastica che rimane, la fi ne e il principio di tutto siete voi: bambini/e ragazzi/e, senza di voi la scuola non esisterebbe! È per tale ragione che il desiderio si tramuta in concreto impegno e vede da qualche settimana insegnanti, segretari, pedagogisti, collaboratori scolastici, educatori e dirigenti impegnati a prepararvi la scuola migliore possibile: una scuola forse imperfetta, come è la vita, ma sicuramente densa di senso e di desiderio di contribuire alla vostra crescita umana e culturale.
Progettare è una tensione al futuro: occorre saper vedere una scuola a partire dagli spazi che possono cambiare e diventare laboratori, luoghi di ascolto, incontro e discussione. Una scuola dove prima si condivide, poi si fa e infine si formalizza il contenuto. Una scuola viva, dove esistono sì i voti, ma dove l’aspetto più importante sono i vostri cambiamenti, gli obiettivi raggiunti, i ragionamenti nuovi, i collegamenti tra i diversi campi del sapere, le discussioni nel rispetto delle opinioni altrui. Perché il vostro successo a scuola è al tempo stesso sia formativo che umano. A scuola tutto si può fare e si può progettare, perché sia a vostra misura: le uscite, le famose aule decentrate per conoscere il territorio e connetterlo alle discipline, assemblee e momenti di partecipazione tra studenti, genitori e anche adulti meritevoli di essere ascoltati.
Una scuola dove gli insegnanti (ed è questo che rende il loro lavoro così complesso) si impegnano affinché tutti gli studenti, in qualsiasi punto di partenza si trovino, abbiano a disposizione strumenti, metodologie e didattiche individualizzate per dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno, perché che come diceva saggiamente Don Milani “Non si possono fare parti uguali tra disuguali”. E sempre citando Don Milani, veniamo a voi. Questo è il nostro impegno, ma il vostro è che vi prendiate cura (I care, diceva lui) di questo immenso tesoro che è la scuola, che la proteggiate da vandalismi reali e simbolici, che stimiate i vostri professori con i limiti che ciascuno ha e che valorizziate la scuola pensando che il lavoro duro, la fatica del conoscere e approfondire, l’allenamento nell’ascolto autentico delle posizioni diverse dalle vostre, l’accoglienza di tutte le diversità e fragilità, vi faranno diventare adulti con un pensiero flessibile e colto, che possono davvero contribuire alla pace, alla fratellanza e alla salvaguardia della nostra terra. Solo con il vostro contributo si realizzerà il nostro augurio e il nostro impegno: una “bella” scuola per tutti voi, che siete la nostra speranza!