Sanità, stop alle cadute
Sicurezza domestica: molti rischi sono sottovalutati. Dottor Carrozzi: “Occorre maggiore consapevolezza”
di Maria Silvia Cabri
Gli infortuni domestici, intesi come eventi improvvisi e involontari che si verificano all’interno dell’abitazione e nelle sue pertinenze (giardino, garage, cantina, cortile), rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica, sia per la loro incidenza nella popolazione sia per la gravità degli esiti. Inoltre, i dati italiani evidenziano un incremento di tali infortuni. La fascia di popolazione ad alto rischio di incidenti domestici è costituita dai bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, e dagli anziani, specie i “grandi anziani” (over 75/80). Elementi evidenziati dal dottor Giuliano Carrozzi, del Servizio Epidemiologia e Comunicazione del rischio.
Dottore: come è percepita la sicurezza domestica?
In generale, c’è purtroppo una bassa concezione del rischio in casa: quest’ultima, infatti viene percepita come un “rifugio”, una “tana” in cui stare al sicuro: solo il 20% della popolazione ha la consapevolezza corretta della possibilità di farsi male. In realtà il rischio è elevato: in provincia di Modena si registrano oltre 8000 accessi all’anno in Pronto soccorso per infortunio domestico (dato sottostimato), e ci sono almeno 1000 ricoveri annuali.