Estate in missione_2: Don Antonio Dotti in Malawi
Giorno 2 – Nel ricordo di Germana Munari
La giornata comincia con la messa celebrata da me con un inglese perplesso e con l’accento emiliano. Utile a me per ricordarmi cosa sto dicendo ma non so per le suore, che però han detto che capivano. Tanto basta. Le letture invitavano a donare con gioia fino al dono della vita per scoprire l’amore di Dio. Come Gesù, seminatori incalliti del Vangelo del Regno che diventano di conseguenza anche loro seme fecondo (San Lorenzo diacono e martire).
È il giorno del saluto al primo gruppo di giovani di Modena e Carpi, la squadra dei pionieri dato che sono stati i primi a iniziare un progetto per la missione di suor Anna che non esisteva: un centro estivo per i tanti bambini dei villaggi, che prima riempivano la casa ma senza giochi di gruppo organizzati. Attendiamo lunedì la seconda squadra di volontari.
Mentre ci spostiamo col pick up i bambini salutano e chiamano gli educatori come stesse passando il Papa. I loro sorrisi sono fantastici. Nella mattinata suor Anna mi mostra anche il nascente asilo che sta costruendo per dare un futuro stabile alla sua missione.
Il pomeriggio andiamo a rendere omaggio alla nostra missionaria Germana Munari, morta nel 2021, per 40 anni medico nell’ospedale qui a Lunzu. Prima alla tomba, vicino alla Cattedrale della capitale Blantyre. Poi all’ospedale, dove la porta del suo ufficio porta ancora il suo nome.
Durante il viaggio parliamo di tante cose: della visita pochi mesi prima di morire col terremoto di don Ivan qui da loro, delle origini francescane della loro famiglia religiosa (F.A.L.M.I.), della presenza di tutte le confessioni cristiane (la capitale fu fondata dal famoso esploratore Dr. Livingston, protestante), di comunità musulmane, di tantissime sette religiose cristiane (una per ogni apostolo e profeta!). Anna mi parla della sua opera più importante: essere riuscita a creare una Chiesa dedicata all’adorazione dell’Eucaristia, anzitutto per la conversione dei sacerdoti (come da noi in Italia, anche qui tanti scandali provocati dall’incoerenza dei ministri della Chiesa). Nella hall dell’ospedale sotto al crocifisso e papa Francesco c’è una TV sempre accesa che trasmette il presidente del paese che fa campagna elettorale. Il vero campione è però un bimbo nato prematuro che sta combattendo per la vita dentro all’incubatrice.
Al ritorno in casa Sr. Anna si diverte a trasformare il suo pick up in papa mobile caricando tutti i bambini che ci salutavano sul cassone dietro. Per loro è come una giostra, non potete immaginare la loro gioia. Partecipo con le suore alla preghiera del rosario ed ai vespri in inglese ma ci capisco poco, vado molto ad intuito. Questa notte comunque tutti a testa in su a cercare le stelle cadenti anche in questo cielo nuovo. I nostri desideri sono quelli di questi bambini.