Combattere la marginalità
Siglato il protocollo d’intesa tra Porta Aperta di Modena e quella di Carpi per rafforzare accoglienza e inclusione
di Maria Silvia Cabri
Rafforzare le iniziative di accoglienza e inclusione a favore di persone in condizione di marginalità, prevedendo diverse azioni tra cui l’apertura a Carpi (con il nuovo anno) di una sede distaccata dell’ambulatorio medico di Porta Aperta Modena, per garantire assistenza sanitaria. Questo uno degli obiettivi alla base del protocollo di intesa tra le associazioni di volontariato Porta Aperta di Modena nata nel 1978 e Porta Aperta di Carpi nata nel 1988, siglato il 23 luglio nella sede carpigiana dai due presidenti, rispettivamente Alberto Caldana e Omar Sala. Come loro stessi hanno spiegato, le due associazioni, pur avendo lo stesso nome, “Porta Aperta”, sono due realtà giuridiche diverse, operanti in Diocesi distinte, su temi comuni. “Il protocollo ci vedrà collaborare sul tema della lotta allo spreco alimentare e sostegno alimentare a persone e famiglie in difficoltà economica – spiegano i due presidenti Alberto Caldana e Omar Sala -. Le nostre ‘Recuperandia’ e ‘Arca Lavoro’ impresa sociale collaboreranno per la promozione della cultura del riuso e lo sviluppo di tirocini/inserimenti lavorativi e laboratori socio-occupazionali”.