Il cerchio dell’amore
Nel 2024 ricorre l’ottavo centenario delle stimmate di San Francesco, l’attualità dell’esperienza da lui vissuta a La Verna
A cura dell’Ordine Francescano Secolare, Carpi
L’anno 2024 è la ricorrenza dell’ottavo centenario delle stimmate di San Francesco d’Assisi, evento prodigioso avvenuto sul monte de La Verna. “Dalle ferite la vita nuova” è il titolo scelto dalla famiglia francescana della Toscana per celebrare l’anniversario. Il desiderio è di riflettere su come per ciascun credente la ferita, la fragilità, la “miseria” interiore, possano diventare feritoie attraverso le quali scorgere un nuovo inizio. Per Francesco fu così. Salito a La Verna portando nel cuore la domanda angosciata “Chi sono io? Chi sei Tu?”, ne discese con una risposta che si fece preghiera: “Tu sei bellezza, tu sei mansuetudine, tu sei umiltà, tu sei pazienza”. Gli eventi per l’ottavo centenario si sono aperti con la solenne celebrazione dello scorso 5 gennaio e raggiungeranno il culmine il prossimo 17 settembre, memoria liturgica dell’Impressione delle stimmate del Santo. Tutte le informazioni sul sito www.laverna.it.
Chi, salendo al sacro monte della Verna, non si è con impegno lasciato il mondo a valle, aprendo i sensi alle suggestioni legate agli eventi che narrano da gran tempo anche i boschi e le pietre circostanti? Chi, tra lenti e devoti passi, fissando lo sguardo tra la grande croce e il cielo, non ha immaginato quel luogo senza edifici né mura, vetta pura della creazione? Lo abbiamo fatto. Abbiamo poi, con la fede e col cuore, pregato di riuscire a proiettare o, meglio, vedere proprio con gli occhi dello spirito, in quell’estate del 1224 che volgeva al termine, il Santo che giungeva alla cima tra i primi puntuali colori d’autunno. Francesco sale per pregare, per offrire al Signore una delle sue molte Quaresime in onore della Santissima Vergine Assunta in Cielo e di San Michele Arcangelo. Il silenzio è rotto solo dalla natura tanto amata, che celebrerà l’anno successivo nel suo Cantico: il vento e la pioggia, il fuoco e il silenzio, gli uccellini che vegliano le orazioni e i suoi digiuni.
Viene da una vita straordinaria Francesco, ma ora da una prova assai dura; divisioni e incomprensioni nell’Ordine si aggiungono al suo sempre più compromesso stato di salute. Sente che non rivedrà più La Verna. Dall’alba della sua conversione ha vissuto per Cristo, si è immerso in Cristo, con Lui ha camminato, cercandolo ovunque, portandolo a tutti. Su questo monte, tra le lacrime, viene a cercare la grazia di un nuovo incontro, manifesta un bisogno estremo. Tra estasi che spesso lo vedono sollevato da terra, visioni celesti e profonda contemplazione, chiede al Signore di essere tanto unito al Cristo crocifi sso da provare nella propria carne le medesime sofferenze che per amore suo Egli patì; allo stesso tempo desidera lasciarsi invadere da tutto l’amore che profuse il cuore di Gesù dalla croce per dare compimento a quell’immenso sacrificio di salvezza per gli uomini.
Alla Porziuncola Francesco chiese la grazia del perdono per tutti, adesso chiede grazia per la sua anima. Qui Dio ancora lo esaudisce, premia il Suo servo, conformandolo pienamente a Cristo con l’impressione delle stimmate, i segni della Passione del Figlio amato. Questo il prodigio. Il santo di Assisi è il primo stimmatizzato della storia cristiana. Nella sua umiltà cercherà di tenere nascosti i segni divini il più possibile. Molto si potrebbe scrivere ancora su questi fatti, che ebbero come testimone frate Leone, ma desideriamo concludere con una riflessione: si è formato un cerchio d’amore tra Dio e l’uomo Francesco, tra Cristo e il suo appassionato imitatore, tra il Creatore e la creatura, tra l’Onnipotente e l’umile servo della povertà. Francesco ha sempre cercato di vivere e “vedere” il Signore dal momento della sua conversione; lo ha seguito nel cammino di predicazione, di condivisione, amicizia, fraternità, comunione, coerenza, povertà e mansuetudine. Con l’assunzione per
grazia dei desiderati segni e dolori della Passione ha terminato la sua rincorsa; con l’amore provato nella sofferenza per la salvezza che vince il peccato, per il significato del perdono che vince il male, nella Risurrezione che apre le porte della Vita, Francesco in perfetta letizia realizza il suo sogno e chiude il cerchio. Anche noi abbiamo un sogno, tra la vita e il Vangelo; un cammino da compiere, una Parola da annunciare, una Fraternità da curare, una povertà da servire, un prossimo da amare, Dio da ricompensare, un cerchio da chiudere.
A Quartirolo Perdono d’Assisi con l’Ordine francescano secolare
Nell’ambito della 49ª Sagra di Quartirolo, venerdì 2 agosto, alle 20.30, nell’aula liturgica della Madonna della Neve, si celebrerà il Perdono di Assisi. La Liturgia penitenziale con riflessione sarà guidata da padre Elio Gilioli, assistente regionale dell’Ordine francescano secolare (Ofs) dell’Emilia- Romagna. Animazione a cura dell’Ofs di Carpi. Sarà concessa l’indulgenza plenaria per i vivi e per i defunti.