Destinazione Malawi
In partenza due gruppi di volontari coordinati dai Centri Missionari di Carpi e di Modena
Nell’ambito del progetto Estate in Missione 2024, i Centri Missionari di Carpi e Modena, grazie alla disponibilità di Laura Panini, Davide Dotti, Anna Biancardi e Sofia Caferra, giovani volontari che sono stati l’anno scorso nella missione di Anna Tommasi in Malawi, sono riusciti ad organizzare un campo estivo strutturato con diverse attività ludiche e formative per i bambini e ragazzi dei villaggi intorno a Lunzu. Domenica 21 luglio è partito il primo dei due gruppi che trascorreranno tre settimane presso la missione. Il secondo soggiornerà dal 10 al 31 di agosto. Sofia sarà la coordinatrice del progetto, vista la sua esperienza in ambito educativo e pedagogico, per questo rimarrà fino a dicembre. Alice Giannattasio, originaria di Maranello, insieme al fidanzato Davide Soncini, originario di Scandiano, hanno contattato il Centro Missionario di Carpi per partecipare al progetto. La carpigiana Benedetta Ortolan vivrà un’esperienza più breve, dall’8 al 18 agosto insieme a don Antonio Dotti, direttore del Cmd. Gli altri giovani, Sofia, Viola, Marina, Matilde, Giovanni, Anna, Jacopo, Irene e Pietro, hanno aderito attraverso il Cmd di Modena.
Di seguito riportiamo alcuni stralci dell’intervista a Laura Panini e Sofia Caferra.
Come è nato il progetto del Campo estivo per i bambini e ragazzi del Malawi?
Il progetto del campo estivo è nato da una collaborazione tra i Centri Missionari di Modena e di Carpi, che hanno unito rispettivamente una lunga tradizione di campi estivi missionari per giovani a una solida e duratura collaborazione con sister Anna Tommasi. La modalità del campo estivo fa sì che un gruppo di ragazzi possa formarsi, creare relazioni, assumere uno stile missionario per poi partire insieme, conoscere una realtà diversa e mettersi in gioco. Partiranno in tutto dodici giovani dei due Cmd divisi in due periodi di tre settimane.
Che spirito di gruppo è nato durante la preparazione e con quale intento partiranno i due gruppi?
L’idea alla base di questa proposta non è quella del fare, è più quella dello “stare”. Stare per conoscere, per parlare, per “scambiare” e mettersi in relazione.
In veste di capi-gruppo quale insegnamento, o raccomandazione, più di tutte, sentite di voler dare ai ragazzi?
Speriamo che i ragazzi vivano un’esperienza che li “smuova”, che non li lasci fermi, ma che li faccia crescere e camminare.
Intervista integrale su solmiss.wordpress.com.