“Ci hai insegnato a nuotare”: addio a Marino Cini
La città piange la morte dello storico allenatore. L'ultimo saluto domani alle 14 alla Terracielo Funetrtal Home
Il mondo del nuoto piange l’improvvisa scomparsa di Marino Cini, morto per un malore sabato sera 20 luglio. Avrebbe compiuto 71 anni a dicembre: storico allenatore di nuoto nonché responsabile del gruppo corsi del Centro sportivo italiano e poi dell’agonistica Csi Nuoto Carpi, ha lavorato nella vecchia piscina comunale, dall’inaugurazione, nel 1974, fino alla sua demolizione, crescendo numerose promesse del nuoto. Sono stati oltre un migliaio i ragazzi che hanno partecipato all’attività agonistica insieme a lui. Marino ha, infatti, insegnato a nuotare a molte generazioni di carpigiani e non solo, e ha allenato campioni portandoli ai livelli regionali e anche nazionali. Tra i primi a ricordarlo, il carpigiano ex campione nazionale di nuoto Lorenzo Benatti, che ha mosso i primi passi in vasca proprio con Cini fino ad averlo al suo fianco ai nazionali: “Marino ha fatto tanto per molti di noi. Quello che resta adesso, oltre al vuoto smisurato, è un’eredità importantissima e una stima profonda: leggere quanta gente lo apprezza e lo piange ora, non fa che confermare quanto fosse un uomo speciale. E’ stato un allenatore eccezionale, innamorato follemente del nuoto, non tralasciava nessun dettaglio nella nostra routine sportiva. Un punto di riferimento per me. E’ stato un mentore, mi ha cresciuto a livello umano, mi ha insegnato valori fondamentali nella vita, tra cui il sacrificio, il rispetto, l’umiltà, la riconoscenza. È stato un padre, sempre pronto a darmi consigli, a sgridarmi amorevolmente quando sbagliavo, a elogiarmi quando facevo qualcosa di buono. Marino è stato un amico, sopportandomi e supportandomi quando perdevo la via, indirizzandomi nella direzione giusta. Era una persona speciale: mi suggerì di andare a nuotare a Modena, per il mio bene, ammettendo che lui mi aveva insegnato tutto quello che poteva e che avrei dovuto sportivamente evolvere. L’umiltà di quella frase mi colpì allora, e continua a farlo oggi. Voglio ricordarlo con le braccia alzate verso il cielo, in quella calda estate romana del 2001, con un sorriso che non dimenticherò mai. Lui sapeva già tutto, aveva già chiaro il disegno finale. Se ne è andato un pezzo del mio cuore, una persona magica”. Commosso anche il ricordo di un’altra sia storica atleta carpigiana, Giovanna Dallari: “Compiamo gli anni lo stesso giorno, il 23 dicembre, e lui ogni anno pubblicava una foto di me piccolina con lui: avevo tre anni quando ho iniziato a nuotare con Marino. Siamo sempre stati uniti un legame speciale ma in comune avevamo anche testardaggine, tenacia, lunaticità, determinazione, cocciutaggine e un grande cuore. Quella metà della mia vita passata al suo fianco, prima come atleta poi come collaboratrice sportiva, giorno dopo giorno per ore e ore, in un istante se ne va con lui. Al suo fianco, la sua amata moglie Simona, donna speciale perché gli ha sempre lasciato lo spazio per realizzare il suo sogno: creare campioni”. “Il ricordo più vivo che ho di lui – prosegue Giovanna – è la sua gioia nell’alzare entrambe le braccia al cielo ad ogni giro di virata dei 50 m di un 800 sl per dirmi: ‘Grande Gió avanti così, il ritmo è quello giusto’. Vivo tuttora questa emozione come se fosse ieri. Ancora incredula e smarrita, alzo io entrambe le braccia al cielo per salutarti con le lacrime agli occhi ma il cuore pieno d’amore». Per chi volesse dargli un ultimo saluto, Marino Cini è alla Funeral Home Terraciel, fino a domani, martedì 23 luglio, quando, alle 14, vi sarà una benedizione alla salma.