Riaperta la chiesa di Tramuschio restaurata dopo il sisma
Domenica 21 luglio, il vescovo Erio Castellucci ha presieduto la Messa solenne per la riapertura della chiesa parrocchiale di Tramuschio di Mirandola, restaurata a seguito del sisma. Presenti le autorità e tantissime persone che hanno voluto partecipare alla gioia di questo evento
di Virginia Panzani
Foto Attualità Marchi di Enrico Forapani – Mirandola
Piccola comunità, ma grande entusiasmo. Domenica 21 luglio, con la Santa Messa solenne presieduta dal vescovo Erio Castellucci, è stata riaperta al culto la chiesa parrocchiale di Tramuschio di Mirandola, restaurata a seguito del sisma. Tantissimi coloro che hanno voluto partecipare alla celebrazione con gioia per la “rinascita” di questo edificio simbolo dell’identità del piccolo paese, al confine con la Lombardia. Si tratta, poi, della terza chiesa riaperta dopo il terremoto nel territorio comunale di Mirandola.
La liturgia è stata concelebrata dal parroco, don Flavio Segalina, da don Gianni Zini, suo predecessore alla guida della parrocchia di Tramuschio, da don Riccardo Paltrinieri, vicario episcopale per la carità, e da padre Emmanuel Mukenge, parroco della vicina Fossa di Concordia. Presenti il sindaco di Mirandola, Letizia Budri, con i rappresentanti dell’amministrazione comunale, il sindaco di San Giovanni del Dosso – comune limitrofo a Tramuschio – Angela Zibordi, le autorità militari, l’architetto Sandra Losi, direttore dell’Ufficio Patrimonio Immobiliare della Diocesi di Carpi, e i tecnici che hanno curato la progettazione e l’intervento di restauro.
In occasione dell’evento, è stato allestito un gazebo per lo speciale annullo filatelico e per distribuire le cartoline numerate a cura di Amici della Consulta Aps e Comitato Sala Trionfini di Mirandola in collaborazione con il Servizio Filatelico di Poste Italiane.
E’ stata inoltre offerta in omaggio ai presenti una pubblicazione, a cura dell’Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare, che ripercorre dettagliatamente la storia della chiesa di Tramuschio e i lavori eseguiti.
La progettazione è stata avviata nel 2014. Il cantiere è iniziato nell’ottobre 2020 e si è concluso nel luglio 2024. Le opere sono state finanziate con il contributo regionale (Regione Emilia-Romagna) del Piano delle Opere Pubbliche. L’importo complessivo a piano ammonta a circa 1.400.000 euro, di cui 1.100.000. L’impegnativo intervento ha restituito chiesa e campanile riparati e consolidati nelle loro strutture, ripristinandone sostanzialmente l’aspetto originario ma ottenendo un significativo miglioramento sismico. Ripristinato anche l’apparato decorativo, anche se con alcune “lacune” negli affreschi, che si presentano frammentari perché parzialmente andati perduti a causa del terremoto e perché il loro completo restauro non ha potuto essere compreso nell’importo dell’intervento. Per completare queste parti sono necessarie altre risorse, per le quali si prevede di aprire un fondo dedicato, a cui contribuire con donazioni.
Il saluto del parroco don Flavio Segalina
Carissimo don Erio, confratelli presenti e voi tutti che siete convenuti a questa celebrazione, grazie!
Carissimo don Erio, grazie, per aver presieduto la nostra preghiera di lode e ringraziamento. Hai riaperto al culto la nostra chiesa dopo dodici anni dal sisma del 2012, vorrei raccontarti l’emozione e la felicità di questa comunità, ma credo che tu l’abbia già colta nei visi e negli occhi di ciascuno di noi. Nei secoli le chiese e i loro campanili sono da sempre segno di comunità cristiane e segno identitario di un territorio, oggi veramente è la festa di tutti. Per dodici anni abbiamo vissuto zoppi, feriti, oggi ci sentiamo guariti e felici perché abbiamo ritrovato ciò che ci mancava.
Grazie ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e della polizia locale, la vostra presenza è il segno dell’attenzione e sollecitudine con cui le diverse amministrazioni, che si sono susseguite in questi dodici anni, hanno promosso la ricostruzione e la sicurezza nel nostro territorio. Tramuschio è una piccola frazione, ma è anche parte integrante della società civile di questo comune. Società civile che non è rimasta inerte di fronte al rovinoso sisma del 2012, ma che ha saputo reagire e rialzarsi in piedi e lo continuerà a fare fino a quando la ricostruzione sarà completata. In quanto rappresentanti della cosa pubblica ci ricordate quanto la Regione Emilia-Romagna sta sostenendo la ricostruzione con fondi pubblici che sono serviti anche per la nostra chiesa di Tramuschio.
Grazie alla direttrice dell’Ufficio ricostruzione della Diocesi di Carpi, ai Rup che si sono susseguiti in questi quattro anni, alle direzioni lavori, alla Soprintendenza, ai progettisti e alle imprese che si sono adoperati per la conclusione di questi lavori. Credo che anche per voi sia una emozione come lo è per noi.
Grazie, a tutti coloro che in queste settimane si sono adoperati per organizzare al meglio questo evento, a coloro che hanno contribuito con donazioni che ci hanno permesso di ripristinare gli arredi, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che con il suo contributo ci ha permesso di rinnovare l’impianto campanario e di amplificazione, la corale che ha animato la liturgia di oggi.
Vi invito tutti al buffet che troverete nella sala dell’oratorio.
Fuori è presente il banco per l’annullo postale, ci saranno anche libri su Tramuschio e gli opuscoli preparati dalla Diocesi, commemorativi di oggi che vi sono offerti in omaggio.